Nuovo stadio Curi, il Comune chiama i super esperti del Governo

Nuovo stadio Curi, il Comune chiama i super esperti del Governo
di Luca Benedetti
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Martedì 28 Febbraio 2023, 07:00
La partita nel nuovo stadio Curi si arricchisce di un altro protagonista. Non solo la cordata Arena Curi srl che ha presentato la proposta di project financing e il Comune che deve fare da arbitro. Romizi, per stare al gioco del pallone, ha messo in campo il Var. Si tratta del Dipe, il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica che dipende dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Al Dipe fa riferimento il sottosegretario Alessandro Morelli.
Ieri mattina i tecnici del Dipe collegati in videoconferenza hanno incontrato il sindaco Andrea Romizi, l’assessore allo Sport Clara Pastorelli, il vice segretario Laura Cesarini, il dirigente Marini e tecnici e funzionari del settore sport che stanno seguendo da vicino il dossier del nuovo Curi.
Sul piatto, soprattutto, l’analisi del Piano economico finanziario. In sigla Pef, per farla semplice, i documenti che mettono nero su bianco se ci sono le capacità finanziarie per mettere in piedi l’operazione da 70 milioni e passa per rifare il Curi e realizzare l’astronave che, nell’intenzione dei proponenti, cambierà il volto di Pian di Massiano sia da un punto di vista sportivo che da quello urbanistico. È logico che dentro ai numeri da analizzare anche la proposta di compartecipazione di palazzo dei Priori che dovrebbe staccare un assegno da circa 12 milioni di euro per mettere la propria gamba in quel progetto disegnato dalla matita dell’archistar Gino Zavarella, il papà dello Juventus Stadium.
Il Dipe si occupa, soprattutto, di Partenariato Pubblico Privato (PPP), cioè «un insieme di forme di collaborazione- come si legge nel sito del Dipe- tra il settore pubblico e quello privato, in cui le rispettive risorse e competenze si integrano per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità e per la gestione dei relativi servizi. In particolare a disposizione del Comune vine messo da Dipe la competenza per «il supporto gratuito alle Pubbliche Amministrazioni attraverso la prestazione di servizi di assistenza tecnica, legale e finanziaria, in tutte le fasi dei procedimenti».
In attesa che i documenti relativi al nuovo Curi prendano la strada di Roma, nei giorni scorsi gli uffici tecnici del Comune hanno esaminato, in una riunione plenaria, il dossier sul nuovo stadio. Si è trattato di uno dei primi confronti approfonditi mentre già ci sarebbero stati dei contatti con i proponenti del project financing per fare il punto e chiedere spiegazioni. Come è noto, al netto di eventuali approfondimenti che bloccano la clessidra, il Comune ha sessanta giorni di tempo per valutare meritevole o meno di pubblico interesse la proposta di project financing presentata nelle scorse settimane.
Della cordata che vuol costruire il nuovo stadio Curi fanno parte Gianpiero Romani (Prometheus), Mauro Ricci (Enytime), Francesco Lana (costruttore), Claudio Umbrico di Sea, Mirco Campagnoli (Centro Impianti), Alberto Bertani(settore immobiliare, Reggio Emilia), Giulio Benni (King Sport) e Simone Minestrini. Previsti, oltre allo stadio da 18 mila posto coperti, un albero con 18 suite direttamente sul campo, 25 sky box, un’area commerciale da 10mila metri quadrati(non ci sarà una destinazione alimentare) e duemila utilizzabili per un centro di riabilitazione. Sotto al mega impianto duemila posti auto coperti e una passarella che unirebbe piazzare Umbria Jazz alla zona della gradinata scavalcando viale Pietro Conti.
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