Rieti, i dilettanti e l'emergenza,
Somma paratutto in prima linea
col 118: «Corro molto rischi
ma orgoglioso di ciò che faccio.
I campionati? Non credo riprendano»

Mattia Somma nella palestra di casa
di Andrea Giannini
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 11:34
RIETI - Col campionato fermo e i tantissimi dubbi sul suo prosieguo, i calciatori delle squadre reatine di Promozione provano a mantenere il tono muscolare. Ancora più difficile farlo per un portiere. Mattia Somma, estremo difensore del Passo Corese, club reatino con la miglior difesa tra le reatine, racconta le sue giornate. Il giocatore romano, classe ’97, nonostante la sua giovane età, è un esperto del calcio dilettantistico con presenze nel Civitavecchia (Eccellenza) di Laudato e Vegnaduzzo. Oggi, in un periodo così difficile, grazie al suo lavoro mette se stesso in pericolo per aiutare il prossimo.

Somma, come sta vivendo questa emergenza?
«E' come una guerra, perché stiamo combattendo, in più contro un nemico invisibile. Purtroppo questo virus si trasmette molto facilmente perciò bisogna fare attenzione a non stare vicino ad altre persone, la gente deve capire che è importantissimo restare a casa. Roma è quasi deserta, anche se c'è ancora qualcuno che non ha capito la gravità della situazione. Sicuramene stare in casa non è facile ma non uscendo tuteliamo noi stessi, i nostri cari e tutti gli altri. Questo virus non guarda in faccia nessuno, giovani e anziani».

Lei è in prima linea visto che lavora come autista-soccorritore del 118...
«O ti piace o non lo fai, bello ma allo stesso tempo difficile e in questo periodo molto più insidioso. Questo non tanto per me, anche se corro ogni giorno molti rischi, ma perché ovviamente quando torno a casa sono a contatto con i miei genitori, ho anche un fratello e sono sempre in tensione. Questo lavoro ti dà molta adrenalina ed è bello poter aiutare il prossimo».

Come trascorrere le giornate?
«Il nostro lavoro è pesante e abbiamo tre giorni consecutivi di riposo, anche se poi non mi riposo... Il club, per tenerci allenati, ci ha inviato esercizi da fare strettamente in casa. Il mister Fabrizio Benigni ci tiene molto, ci chiama tutti i giorni e oltre a informarsi sulla nostra salute è interessato anche alla parte atletica che dobbiamo svolgere. Abbiamo anche i supporti del professor Mirco Sestili e del preparatore dei portieri Angelo Tarzia, molto preaparati e "sprecati"  per la Promozione. Siamo seguiti anche a livello nutrizionale. Dopo essermi allenato, fortunatamente ho la palestra in casa, mangio un po’ più del solito (ride), vedo dei film e gioco con il cane».

E con la sua ragazza?
«Non la vedo ed è un bene per lei. Cerco di stare a contatto con meno persone possibili in ambito extra lavorativo. Sto bene, però in questo momento non si sa mai...».

E il calcio?
«Mi manca veramente tanto. Non ho mai smesso di giocare dai sei anni a questa parte, non ho mai avuto un momento di stop. Neanche in estate, con tutti i tornei...».
 
Si potrà riprendere la stagione?
«Spero che tutto finisca il prima possibile ma credo che non sia così. Ci vorrà molto tempo, forse a maggio. Noi ci stiamo tenendo allenati ma non tutti possono farlo in casa, quindi prima della ripresa di questo campionato dovremmo tornare in campo per gli allenamenti. Sono preoccupato, credo che per dilettanti terminerà tutto qui. Ovviamente non si possono fare delle stime. Oggi stiamo vivendo un brutto momento e il calcio non è la cosa più importante. Sono più preoccupato per la situazione economica delle famiglie, il calcio è divertimento ma in questo momento possiamo anche farne a meno».
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