Siccità e caldo record: nel Reatino
l'agricoltura è a rischio tracollo

Siccità e caldo record: nel Reatino l'agricoltura è a rischio tracollo
di Samuele Annibaldi
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Domenica 6 Agosto 2017, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 13:05
RIETI - Mai state così in sofferenza come quest’anno. E mai come quest’anno si calcolano danni ingentissimi per l’agricoltura e la zootecnica della nostra provincia. La siccità che perdura dalla primavera e le altissime temperature di queste ultime due settimane hanno letteralmente messo in ginocchio due comparti basilari per l’economia del Reatino. La produzione di foraggio e fieno è ai minimi termini e prodotti come la frutta, gli ortaggi e, particolare, l’olio d’oliva che in Sabina rappresenta un’eccellenza nazionale avranno una resa sotto il minimo.

PRODUZIONI IN PICCHIATA
Una contrazione fino a qualche mese fa impensabile delle produzioni, senza contare i prodotti del sottobosco (le castagne del Cicolano, ad esempio). Non sta di certo meglio la zootecnica: la produzione di latte, sia ovino che bovino, indica già una flessione abnorme per la provincia di Rieti.

Sono gli effetti devastanti del grande caldo di questi giorni, con ondate torride, e della prolungata mancanza di precipitazioni atmosferiche. In materia, l’allarme era stato lanciato da tempo della associazioni di categoria. Mese dopo mese, da marzo in poi, i dossier di Coldiretti indicavano le cifre di una situazione anomala che conta davvero pochi precedenti.

PRECIPITAZIONI ASSENTI
«L’inverno climatologico che si era chiuso con il 24 per cento di pioggia in meno – spiegano da Coldiretti - è solo l’ultimo segnale dei profondi cambiamenti nella disponibilità di acqua e nella distribuzione della pioggia nel Reatino, con la tendenza alla tropicalizzazione del clima che ha provocato ingenti danni alla produzione agricola». In primi segnali, dicevamo, già a marzo. Poi è arrivato il giugno bollente, la riduzione del flusso idrico in gran parte dei comuni della Sabina, con le conseguenti difficoltà ad assicurare la necessaria quantità di acqua alle coltivazioni e agli allevamenti. Una situazione non solo reatina, certo, ma i dati di Coldiretti spaventano perché in provincia è andata decisamente peggio che altrove. Basta leggere i numeri delle precipitazioni piovose per rendersene conto. A gennaio un meno 34 per cento, a febbraio un meno 37, a marzo meno 58 fino ad arrivare al meno 56 per cento di giugno e al meno 74 per cento dell’ultimo mese di luglio.

RISCHIO TRACOLLO
«Il sistema agricolo della provincia rischia il tracollo - spiega David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio il quale, si fa interprete dei timori degli imprenditori che avvertono ormai imminente il rischio di perdere i raccolti per la progressiva diminuzione delle risorse idriche e per effetto delle temperature di gran lunga superiori alle medie stagionali - e la situazione è critica. Il risultato è una grave siccità nelle campagne dove si contano complessivamente danni per milioni di euro, tra investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito».
Nella sola provincia di Rieti la produzione di latte ovino e bovino è calata mediamente del 30 per cento mentre è quadruplicata l’irrigazione di soccorso per salvare vigneti e uliveti che comunque si avviano a una stagione in perdita, con rese almeno dimezzate se non peggiori.
 
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