Agente segreto o semplice millantatore? La strana storia del reatino Valter Tozzi

Valter Tozzi nella foto in compagnia di Guido Bertolaso
di Emanuele Faraone
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Sabato 12 Dicembre 2020, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 02:50

RIETI - Geometra, funzionario di Stato, agente dei servizi segreti italiani o solo un abile millantatore seriale? Chi è veramente il 57enne reatino Valter Tozzi? Un vero giallo quello che aleggia sulla figura del reatino da anni fotografato con le più alte cariche politiche, infiltrato nei voli di Stato, addirittura presunto uomo-trattativa nel rapimento in Kenya della volontaria, Silvia Romano. Compare anche nelle immagini televisive del 22 dicembre del 2012, il giorno in cui i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone tornano in Italia a bordo di un volo di Stato. La sua figura appare inoltre mentre si intrattiene a parlare con i ministri Gentiloni e Pinotti in quanto – a sua detta - invitato come giornalista freelance (ma non esistono in rete suoi articoli). 

Di recente è stato ripreso nel cordone di sicurezza di Giuseppe Conte (si tratterebbe di un normale accredito). Ma già nel 2006 è a Palazzo Chigi al rientro della Nazionale italiana campione del mondo, è presenta anche al G8 del 2008 a L’Aquila, ai funerali dei caduti di Nassiriya, nel 2009 è con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quando visita una zona terremotata dell’Abruzzo con all’allora commissario per la ricostruzione Guido Bertolaso.

I primi dubbi. Nel giugno 2019 la presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe però inviato una lettera al prefetto di Rieti per conoscere la situazione giudiziaria del geometra. In risposta sarebbe arrivato un report di alcune denunce in carico a Tozzi, una anche per attriti con il fratello. Ma la domanda cui sembra impossibile trovare al momento una risposta è come avrebbe fatto un geometra reatino, residente a Borgo Velino, con denunce a carico a salire sugli aerei di Stato. Una vicenda dai moltissimi lati oscuri. 

Chi è? Lui - residente a Collerinaldo, piccola frazione del Comune di Borgovelino, una bella casa con tanto di piscina, una famiglia, un figlio, un’attività di libero professionista come geometra con tanto di studio avviato - ha sempre asserito di essere un semplice geometra e non un funzionario dello Stato anche se nel suo profilo social “LinkedIn” la sua professione dichiarata è quella di “dirigente operazioni presso Ministero della Difesa”: «in un profilo ognuno può scrivere qualsiasi cosa» è il commento a margine.

Il servizio de Le Iene. Molti lo ricordano oltre venti anni fa come autista del pullman scuolabus locale, per altri è l’uomo del mistero e delle contraddizioni.

La sua figura viene a delinearsi dopo un servizio de “Le iene” su alcuni retroscena legati alla vicenda del sequestro in Kenya della giovane cooperante milanese Silvia Romano. Nella prima fase del rapimento Valter Tozzi – accreditandosi telefonicamente come un funzionario dei Servizi segreti (Aise) – contattò un imprenditore italiano che aveva lavorato 30 anni in Kenya, asserendo di dirigere le trattative per la liberazione dell’ostaggio in quanto direttore delle operazioni come delegato della presidenza del Consiglio dei Ministri. Per circa due mesi, il reatino Tozzi lasciò intendere, in sostanza, che qualcuno dall’Italia stava frenando la liberazione di Silvia Romano, per lucrare sulla trattativa al fine di intascare parte dei soldi stanziati per il riscatto. Bugie o inquietanti e scandalose verità? 

La replica. Al telefono con la “iena” Matteo Viviani, però, Tozzi smentisce tutto spiegando di avere preso parte ad un “teatrino”, uno scherzo goliardico che nulla ha a che fare con le Istituzioni dello Stato. Tozzi liquida tutto e tutti dicendo di essere «pazzo per la collezione di foto con personaggi importanti», spiegando inoltre che qualsiasi persona può compilare un’apposita scheda per entrare a Palazzo Chigi. Davvero difficile da credere che un geometra sia arrivato a tanto e, anche, che abbia fatto tutto da solo. Staremo a vedere.

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