Brasile, Temer scarica Battisti. Ma i giudici: «Serve tempo»

Brasile, Temer scarica Battisti. Ma i giudici: «Serve tempo»
di Alfredo Spalla
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Sabato 14 Ottobre 2017, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 18:10
«Ha rotto la relazione di fiducia per rimanere in Brasile». Torquato Jardim, Ministro della Giustizia, rivela alla Bbc Brasil i retroscena dell'esecutivo sul caso di Cesare Battisti. Sono pronti a estradarlo, anzi, era già tutto fatto: «Il 6 ottobre avevo inviato una raccomandazione scritta favorevole a un'estradizione immediata. Poi è sorta la richiesta di habeas corpus e ho consigliato di aspettare la Corte Suprema». Ma quest'ultima, nella tarda serata di ieri, ha contraddetto l'esecutivo, affermando che l'ex terrorista per il momento non può essere estradato in Italia.

LA DECISIONE
Il giudice Luiz Fux del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano, ha infatti concesso a Cesare Battisti una misura cautelare per la quale l'ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo non potrà essere estradato dal Paese finché la stessa Alta Corte non avrà emesso un parere sulla richiesta di Habeas corpus presentata dai suoi avvocati. È previsto che il Supremo Tribunale Federale si riunisca per esaminare il caso il prossimo 24 ottobre. L'ex terrorista intanto ribadisce: «Sono innocente, non devo chiedere scusa per qualcosa che hanno commesso altri».

ATTO ILLEGALE
Ma la situazione per Battisti si complica. Sempre Jardim ha sottolineato come l'ex Pac «abbia rotto la fiducia commettendo un atto illegale lasciando il Paese con una quantità di denaro superiore al limite, senza un motivo apparente. C'è poi una sottigliezza politica: la Bolivia è l'unico paese di sinistra, oltre al Venezuela, che potrebbe portare avanti un grido anti-imperialista», dichiara. Poca fiducia nei confronti di Battisti, quindi. Prima della decisione della Corte Suprema, il governo ha mandato in avanscoperta un ministro coinvolto in prima persona, che però è restato cauto sull'aspetto giudiziario della vicenda. Nel 2009, il caso Battisti creò uno strappo senza precedenti fra il giudiziario e l'esecutivo.

Temer ora non vuole commettere lo stesso errore. «Prima il giudice Luiz Fux si pronuncia sulla richiesta di habeas corpus e poi il Presidente provvede all'estradizione - spiega a Il Messaggero una fonte molto vicina alla Presidenza della Repubblica - Fux può prendere la decisione da solo oppure farlo in maniera collegiale, se ritiene che sia particolarmente importante coinvolgere i colleghi della Corte Suprema. Temer si è comunque informato sulle alternative, perché la volontà politica è forte».

LE PROSSIME MOSSE
Fux, nominato membro della Corte Suprema da Dilma Rousseff nel 2011, è noto per essere particolarmente sensibile al tema dei diritti umani e non è rimasto insensibile agli appelli della difesa di Battisti. Secondo i legali dell'italiano, che citano l'articolo 9.784/99, non è possibile revocare il decreto di Lula del 2010.
Un'osservazione che non trova d'accordo il ministro della Giustizia: «Per il trattato bilaterale Brasile-Italia, l'estradizione è un atto sovrano. E per questi atti non esiste la prescrizione di 5 anni».
Battisti, intanto, classifica l'Italia come «un paese arrogante» in una nuova intervista alla Folha de S.Paulo.
 
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