Sanremo 2024, Adriano Celentano ipotesi super-ospite. Potrebbe cantare “L’italiano” in omaggio a Cutugno

Il feeling con la televisione di Stato grazie ad Agnes che lo volle a Fantastico

Sanremo 2024, Adriano Celentano ipotesi super-ospite. Potrebbe cantare “L’italiano” in omaggio a Cutugno
di Mario Ajello
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Sabato 20 Gennaio 2024, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 14:07

Ci avevano pensato tempo fa, poi si erano accorti che l’operazione era difficile. Ma adesso, la carta a sorpresa di avere Adriano Celentano a Sanremo, almeno per il tempo di una canzone e che canzone, ai vertici della Rai di Viale Mazzini viene ritenuta possibile. E sarebbe davvero un super botto avere al festival il Molleggiato come super ospite che all’ultimo momento, e senza ancora essere stato inserito in scaletta, anche perché l’idea non s’è fatta cosa ma potrebbe diventarlo, sale sul palco dell’Ariston e regala se stesso per la festa dei 70 anni della televisione e per il pubblico, non solo quello anziano, che lo adora. 

La trattativa appena cominciata dal management della Rai per una trasmissione condotta da Celentano di cui ha parlato in questi giorni l’ad Roberto Sergio, e la trasmissione si farà ma bisognerà vedere come e quando e se una super-puntata o un breve serie, sta portando con sé la suggestione fattibile del colpo grosso, non un cameo ma qualcosa di più, dell’Adriano nazionale a Sanremo. Farebbe impennare ascolti già ovviamente e come sempre altissimi. E lo show con Amadeus s’annuncia, se il miracolo di materializza e al Settimo Piano ci sperano fortemente, come un pezzo forte della storia della tivvù. 
C’è chi arriva in alto loco perfino a sognare: non è magari che Celentano potrà duettare, se non in musica almeno a parole, con Fiorello, l’amicissimo dell’ad Sergio che quest’anno sarà presente al festival in modalità VivaSanremo dal glass romano al Foro italico e anche con qualche blitz dal vivo all’Ariston non sul palco ma tra il pubblico? 

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Questo, come tutto il resto, si vedrà. Quel che è certo è che il binomio Rai-Celentano ha un’origine storica profonda e importante. Nel segno di Biagio Agnes, l’indimenticabile direttore generale del servizio pubblico, che aveva immensamente a cuore l’azienda che ora compie 70 anni e molti dei quali sono stati permeati dalla serietà e professionalità di Biagione. Il quale aveva con Celentano un legame forte.
Quando Baudo dopo aver condotto Sanremo 1987 lasciò la Rai per il corteggiamento di Silvio Berlusconi e andò a Canale 5 a fare Festival (per altro andandosene via da Mediaset quasi subito con tanto di penale: la famosa palazzina ceduta a quell’azienda), la Rai rimaste senza Pippo a cui si aggiunsero Raffaella Carrà e Enrica Bonaccorti e Agnes fece riemergere il servizio pubblico che si sentiva a pezzi chiamando Celentano per condurre Fantastico 8.

Ora siamo in altra epoca, ovviamente. E da allora Adriano in tivvù ha fatto tantissimo. 

Ma di quel precedente Agnes-Celentano si parla assai in questi giorni in Rai. La suggestione Molleggiato, fattibile o meno, prende corpo di nuovo e il massimo sarebbe, così auspica chi sta lavorando all’antipasto sanremese e poi ci sarà il resto, sarebbe che Celentano cantasse L’italiano, scritta e resa celebre da Toto Cutugno. Il festival del resto avrà un lungo ricordo, in più momenti, dedicato a Cutugno: il cantautore e artista scomparso troppo presto lo scorso agosto. L’omaggio comprende tra l’altro, nella serata delle cover, L’italiano cantata da Ghali. 

TRA VECCHIO E NUOVO

Ma se sarà Celentano a intonarla, si chiuderebbe un cerchio e il Sanremo 2024 finirà per essere ricordato anche per questo. Perché Adriano non ha voluto mai cantare la canzone che aveva scritto per lui Cutugno. Ha compreso fin da subito la forza del brano, ma lo ha sempre spaventato uno dei versi della canzone: «Sono un italiano vero». E’ sempre stato timoroso Celentano che queste parole, cantate da lui, suonassero un po’ arroganti. Cutugno ovviamente non era d’accordo ma ha dovuti accettare la decisione e a interpretare quella che sarebbe diventata una super hit globale ci ha pensato in proprio.
Approvato il Piano industriale, messi in campo investimenti e idee per fare della vecchia Mamma Rai una modernissima digital media company, al Settimo Piano di Viale Mazzini ci si sente capaci di osare tutto e poi vada come deve andare. Fiorello come top player è già più che acquisito. Il ritorno di Massimo Giletti è certo e, per cominciare, il 28 gennaio farà, a RaiUno, una prima serata sui 70 anni della televisione pubblica. Da lì partirà il suo ritorno nel servizio pubblico. E ancora: Petrolio, di Duilio Giammaria, subito dopo Sanremo in seconda serata; Peter Gomez con Le confessioni; il ritorno di Ciao maschio di Nunzia De Girolamo e via così. In questo contesto, in una fase Rai di rilancio e di nuova ambizione, la carta a sorpresa rappresentata da Celentano fungerebbe da doping naturale.

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