Raoul Bova, processo per una lite in strada a Roma. L'automobilista: «Mi ha aggredito, calci alla mia auto». Rocio: «È intervenuto per difendermi»

L'episodio nell'aprile 2019. La compagna Rocio lo difende: «Non lo ha toccato, è intervenuto perché urlavo»

Raoul Bova, processo per una lite in strada a Roma. L'automobilista: «Mi ha aggredito, calci alla mia auto»
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 17:04

Una lite in strada per una manovra per un parcheggio a Roma che finisce il tribunale. Niente di strano, se non fosse che uno dei protagonisti è l'attore Raoul Bova, che secondo l'accusa avrebbe aggredito un automobilista dicendogli anche «ora ti porto dentro e ti sistemo». L'uomo aggredito in questione è un avvocato che oggi, davanti al giudice monocratico di Roma, ha ricostruito quanto accaduto il 27 aprile 2019. 

L'automobilista: «Calci alla mia auto»

«Quando stavo per aprire lo sportello ho sentito un colpo sul finestrino e c'era una persona, che poi ho riconosciuto come Raoul Bova, che prendeva a calci la mia auto. Gli ho detto "sono un avvocato, chiamo il 113", e in quel momento mi ha strappato il telefono di mano e lo ha sbattuto contro il tettuccio». Il processo è nato da una lite avvenuta in strada con l'attore durante una manovra per un parcheggio.

Secondo l'accusa, che vede Bova imputato per violenza privata, lesioni e minacce e l'automobilista, che nel procedimento è anche parte offesa insieme alla compagna dell'attore, Rocio Munoz Morales, per violenza privata, Bova avrebbe aggredito l'automobilista che «dopo una manovra azzardata» avrebbe messo «in pericolo l'incolumità fisica della donna».

La compagna Rocio lo difende: «Non lo ha toccato»

Il racconto in aula si conclude così: «In mio soccorso è intervenuto un finanziere che gli ha detto di fermarsi perché stava commettendo un reato - ha spiegato l'uomo - solo allora sono riuscito a chiamare le forze dell'ordine che sono subito intervenute. Quella stessa sera poi ho sentito dolore alla spalla e sono andato a farmi refertare al pronto soccorso dove ho avuto una prognosi di cinque giorni». Una versione diversa però da quella fornita dalla compagna dell'attore. «Il mio compagno ha sentito che urlavo ed è intervenuto ma non l'ha toccato» ha detto Munoz Morales. Al termine dell'udienza, il giudice monocratico ha invitato le parti a trovare un accordo e ha rinviato il processo al 16 aprile prossimo.

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