In viaggio per il Vietnam, per il Laos e lo Sri Lanka, Nancy Brilli non si è preoccupata del trucco («Ho deciso di mostrarmi senza orpelli e nell’estrema fatica... ma anche nel divertimento») ma di essere se stessa, ritrovare la sua energia. E così è stato. Così ha raccontanto anche al Corriere della Sera. Ha detto di sì a Pechino perché erano saltati dei lavori in teatro. Ha detto di sì anche perché «di recente mi è arrivato un copione e non sapevo se arrabbiarmi o ridere: dovevo essere l’ennesima pin up fuori tempo massimo. Ho capito che le nuove esperienze me le dovrò costruire io».
Il cinema e i ruoli deludenti
E al Corsera non fa fatica ad ammettere che: «Il cinema mi ha delusa ma Pechino mi ha fatto ricordare che ho coraggio: non aspetto più, voglio fare.
La salute mentale
Anni fa ha parlato dei suoi problemi di autolesionismo. Ora la salute mentale non è più un tabù. «Si è scalfita la superficie. Quando ho parlato dei miei problemi di equilibrio la cosa mi venne fortemente sconsigliata. La sincerità era fortemente sconsigliata. Ora ho risolto ma ci è voluto tempo».
Il maschilismo
Per la concorrente dell'undicesima edizione di Pechino Express, nella squadra de I Brillanti: «Il maschilismo nello spettacolo è ancora presente, ma va meglio. Mi auguro che una giovane attrice non abbia più a che fare con le tante mani al culo che noi ci siamo dovute togliere. Però ho anche visto il bullismo di certe colleghe con le più giovani: arrivavano a farle piangere, disgustoso».