E' morto Carlo Longobardi. Giornalista napoletano e tifoso sfegatato del Napoli, Carlo, 56 anni, non è riuscito a vincere sul cancro contro il quale combatteva da anni. La sua città tutta lo piange.
Ricordato da chi lo conosceva come un uomo buono, dotato di una ironia deflagrante che riversava spesso nei suoi post sul calcio seguitissimi dalla platea social che lo aveva elevato a personaggio. Nonostante la malattia Carlo non ha mai perso il sorriso e l’energia. L’ultimo post dedicato alla squadra del cuore lo aveva scritto lunedì sera, poco prima di morire, nel reparto del Policlinico dove era ricoverato: “Partita chiusa con il miglior primo tempo dell’anno e controllata perfettamente nella ripresa...Forza Napoli, Sempre”. I funerali si sono tenuti questa mattina nella chiesa di Santa Brigida adiacente alla centralissima via Toledo dove Carlo abitava con la sua Melania, la compagna di una vita, e le figlie Francesca e Cristina. A ricordare Carlo, al termine della funzione religiosa, sono state proprio le due ragazze. Cristina, 15 anni, capelli corvini spruzzati di rosso legge tutto d’un fiato per non piangere: «so che eri tanto orgoglioso di me. Sappi che sarai sempre il mio eroe e ti porterò con me, anche se non fisicamente, negli appuntamenti importanti della mia vita, il mio diciottesimo, il matrimonio, il primo esame all’università». Cristina e Francesca che con Carlo condividevano l’amore sconfinato per la musica. Ed ecco perché Francesca,21 anni, ha voluto salutare il papà intonando “let it be” di John Lennon. Una voce meravigliosa scandita soltanto dal battimano dei presenti che hanno accolto l’appello della ragazza: «Vi prego, datemi una mano, accompagnatemi. Cantiamo insieme e, anche se siamo ‘chiagnazzari’, non abbandoniamoci alla tristezza. Papà non avrebbe voluto».
Carlo lascia una famiglia “allargata” enorme, fatta anche di amici e conoscenti social.
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