Ospite di Radio2 "Happy Family", il programma condotto da Ema Stokholma e i Gemelli di Guidonia, Maria Teresa Ruta si è lasciata andare ad alcune rivelazioni molto personali sulla propria vita professionale e privata. "Diversi anni fa ho subito un tentativo di violenza ma non ho denunciato", racconta. "Ne ho parlato dopo, con grande dolore. Bisogna stare attente ai primi segnali, saperli leggere".
L'impegno contro la violenza e gli eventi che l'hanno cambiata
Il 25 novembre uscirà un progetto importantissimo contro la violenza sulle donne, ha annunciato Maria Teresa Ruta nel corso di Happy Family, in onda tutti i pomeriggi dalle 17 alle 18 su Rai2 e Radio2.
Continuando poi a parlare del proprio percorso professionale insieme a Ema Stokholma, la nota conduttrice ha raccontato: "Il momento più difficile della mia carriera? Dopo aver officiato nel 1996 il matrimonio di due ragazzi gay. Io ho accettato con grande piacere - prosegue - ma sono stata attaccata da quotidiani e settimanali. La mia vita lì è cambiata. A ripensarci oggi diventa ancora più brutto. Io che sono cristiana, cattolica, credente, ho sempre educato i miei figli al dialogo e alla libertà", spiega la conduttrice, aggiungendo: "Io ho semplicemente risposto che se qualcuno dei miei figli volesse essere felice, non potrei mai mettermi contro la sua serenità".
Alle domande degli speaker, Maria Teresa Ruta racconta ancora della "prima volta" in cui la sua vita cambiò. "Ballavo sui tavoli, me lo dicono i miei genitori, mi portarono in balera per farmi ballare, e una volta diedero un numerino e chiamarono tutte le donne in pista. Io sono corsa, e ho vinto un ombrellino di carta, un giubbino di carta e da lì è partito il mio lancio miss. Sono stata miss Trota, miss Mondo Suzuki e poi Miss Muretto", ricorda.
Infine spiazza tutti: "Ho una passione per le lapidi", afferma. "L'epitaffio che sceglierei per me? Ho bevuto la vita tutta in un sorso, ma mi è rimasta ancora tanta sete. Quello è un viaggio, io sono una grande viaggiatrice".
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