Jessica Chastain: «Mia sorella si uccise per la depressione. Io terribile sul set? Se qualche regista non vuole lavorare con me, ne troverò altri»

Jessica Chastain: «Mia sorella si uccise per la depressione. Io terribile sul set? Se qualche regista non vuole lavorare con me, ne troverò altri»
di Ilaria Ravarino
4 Minuti di Lettura
Martedì 5 Dicembre 2023, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 11:05

Due candidature agli Oscar, uno vinto nel 2022 (dopo essersi prodotta il film, Gli occhi di Tammy Faye, praticamente da sola) e anche questa volta fa sul serio: la californiana Jessica Chastain, 46 anni, è tra le favorite per entrare nella cinquina delle nomination degli Academy Awards alla miglior attrice. I nomi delle attrici promosse dalla prima scrematura - tra le potenziali concorrenti anche Carey Mulligan per Maestro e Emma Stone per Povere Creature - saranno resi noti il prossimo 21 dicembre, e l'asso nella manica di Chastain è Memory: film indipendente dell'ultra-indipendente messicano Michel Franco, portato in concorso alla scorsa Mostra di Venezia, in uscita in Italia a febbraio e riuscito "last minute" ad accaparrarsi una distribuzione nordamericana, il prossimo 5 gennaio (requisito indispensabile per competere agli Oscar).

IL RICORDO

Un film "difficile", la storia d'amore tra una donna ex alcolista e vittima di violenza e un uomo che soffre di demenza, che risuona profondamente con un trauma subito da Chastain esattamente vent'anni fa. «Non ho dovuto fare molte ricerche per prepararmi al ruolo raccontava l'attrice a Venezia perché purtroppo nella mia esperienza ho incontrato persone che hanno sofferto traumi profondi e hanno lottato con le dipendenze. Mi riferisco a una componente della mia famiglia, che ora purtroppo non c'è più (la sorella minore Juliet si tolse la vita nel 2003 dopo un passato di lotta contro tossicodipendenza e depressione, ndr). Ogni volta che entrava in una stanza, lei sentiva immediatamente il giudizio degli altri sul suo passato. E non sapeva come liberarsi dalla versione di se stessa che continuava a proporle il prossimo». Nel film di Franco la relazione tra il suo personaggio, Sylvia, e quello interpretato dal collega Peter Sarsgaard, Saul (Coppa Volpi a Venezia), viene osteggiata da chiunque: troppo instabile lei, troppo malato lui, perché le rispettive famiglie possano fidarsi del loro rapporto. «Le persone che amiamo sono quelle che ci permettono di cambiare. Ognuno ha diritto di diventare ciò che vuole, ma il cambiamento richiede la cooperazione delle persone che ci circondano. L'amore non egoistico è quello che ti fa amare una persona in qualunque fase si trovi della sua vita, non per l'immagine che ci siamo fatti di lei».

LA LEGGENDA

Una storia d'amore tra ultimi, Memory, che tocca i temi della malattia mentale e della violenza domestica, sostenuta da una prova d'attrice notevole per Chastain, in scena dal primo all'ultimo minuto: «La prima sequenza del film l'abbiamo girata durante una riunione vera degli alcolisti anonimi. E tutto il film è stato realizzato cronologicamente: per me è stata la prima volta. La scena di sesso? Come le altre, nessuna differenza». Su di lei poche leggende metropolitane - il carattere schivo la tiene lontana dal gossip - tranne quella che la vorrebbe letteralmente "un incubo" sul set (parola dello stesso Franco: «Dicevano che avrebbe fatto la diva. Non è successo»): «A me semplicemente non piace starmene zitta e lavorare a testa bassa se c'è qualcosa su cui non sono d'accordo. Magari ci saranno registi che non vogliono più lavorare con me, ma pazienza. Ne troverò altri. E comunque io ho sempre il teatro».

L'IMPEGNO

Campionessa del cinema d'autore un solo film di supereroi all'attivo, aliena mutante nella saga di X-Men in Dark Phoenix Chastain è attivista per i diritti umani (sei mesi dopo l'aggressione della Russia all'Ucraina è volata a Kiev per incontrare Zelensky) e paladina di quelli delle donne (in giuria a Cannes, nel 2017, prese il microfono per protestare contro le poche registe in concorso), qualità gradite alla Hollywood inclusiva, che quest'anno agli Oscar avrà la sua campionessa nella brava attrice nativa americana Lily Gladstone, protagonista del film di Scorsese Killers of the Flower Moon.
E se l'Oscar non dovesse chiamarla, il 2024 sarà comunque l'anno di Chastain, con il ruolo da protagonista della miniserie Apple The Savant, in cui recita nella parte di un'infiltrata nei gruppi d'odio di internet, nella fantascienza distopica The Division (accanto a Jake Gyllenhaal) e nel thriller Mother's insinct con Anne Hathaway. «Io mi sento una ribelle diceva dal palco del festival di Marrakech pochi giorni fa - Ogni volta che l'industria cinematografica o il pubblico ha cercato di inquadrarmi in un certo tipo di attrice, io ho cambiato tutto. Ho bisogno di dimostrare che nessuno, oltre a me, ha il controllo della mia vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA