Harry contro il Mirror, martedì la testimonianza: cosa può accadere? La regola (non scritta) della Royal Family con i tabloid che il principe non accetta

Nuova udienza per il duca del Sussex nella sua crociata contro la stampa britannica

Harry contro il Mirror, martedì la testimonianza: cosa può accadere? La regola (non scritta) della Royal Family con i tabloid che il principe non accetta
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Sabato 3 Giugno 2023, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 12:17

Nuova udienza per il duca del Sussex nella sua crociata contro la stampa britannica. Dopo la prima vittoria di marzo, in cui il principe Harry ha ottenuto le scuse del gruppo editoriale Mirror Group Newspapers (Mgn) che ha ammesso apertamente che la condotta dei giornali non sarebbe stata sempre seria, professionale e rispettosa del diritto alla riservatezza dei personaggi celebri, il principe martedì sarà di nuovo a Londra in aula per testimoniare nel processo contro l'hacking del telefono Mirror. Il principe ottenerrà così un nuovo primato: Harry sarà il primo membro senior della Royal Family ad apparire in una corte britannica.

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Harry vs Mirror: martedì l'udienza

Per anni, l'approccio della famiglia reale ai media e ai tribunali si è infatti basato sulla "regola non scritta"  “mai lamentarsi, mai spiegare”.

I rapporti con la stampa dovevano essere gestiti con attenzione, gli accordi venivano conclusi in modo nascosto e, cosa più importante, i membri della famiglia reale dovevano essere tenuti fuori dal tribunale. Harry ha completamente ribaltato questa regola e non fa mistero del suo odio per i tabloid.

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Le accuse

 Di fronte all’Alta Corte di Londra il duca ha accusato i giornali di violazione della privacy, sostenendo che avessero raccolto informazioni sul suo conto in maniera illecita, hackerando telefoni, conti bancari, posizionando cimici e corrompendo poliziotti. Addirittura queste pratiche sarebbero state «ampie e abituali».

Sono ben 313 le chiamate «altamente sospette» elencate da Harry nella sua dichiarazione, tutte effettuate ai suoi amici, familiari e collaboratori tra il 2003 e il 2011. Ma quelle che lo hanno colpito di più sono state quelle che riguardano la sua storica ex fidanzata, Chelsy Davy, tra il 2007 e il 2009. Al tempo della loro relazione, rivela Harry, giornalisti e fotografi si servirono di una varietà di metodi per seguire ogni movimento della sua ex Chelsy. E i sospetti sarebbero ora corroborati da prove inconfutabili. E per questo la sua ex, secondo harry, decise di lasciarlo: con tutte le sue intrusioni, la vita Royal non faceva per lei. I gravi sospetti sulle intercettazioni, dicono gli avvocati del duca di Sussex, «causarono gravi disagi al principe, all’epoca molto giovane. Non si fidava più di nessuno, sospettava tutte le persone implicate nelle storie pubblicate su di lui e temeva per la sua sicurezza e quella della Davy». Harry menziona ad esempio di un episodio in cui, nel tentativo di ritagliarsi un po’ di privacy, la coppia si rifugiò in un hotel di una piccola isola del Mozambico, dopo aver prenotato una stanza in gran segreto, senza dirlo neppure ai propri familiari. Ma i paparazzi erano già lì al loro arrivo.

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Harry in aula affermerà che i giornalisti del Daily Mirror, Sunday Mirror e People hanno usato metodi illegali, incluso l'hacking telefonico, per ottenere storie su di lui. Mirror Group Newspapers cercherà di mettere in dubbio le prove di Harry, la sua affidabilità e perché ha aspettato così tanto per portare il caso. Verrà controinterrogato su articoli con titoli come "Harry è un fan di Chelsy" e "Evviva Harry è stato scaricato", chiedendogli di rivivere pubblicamente la rottura della sua relazione con la sua ex fidanzata Chelsy Davy mentre era sotto giuramento in un banco dei testimoni e guardato dai media di tutto il mondo. Dovrebbe anche essere interrogato sulla sua relazione con l'ex editore di Mirror Piers Morgan, che secondo il team legale di Harry aveva «chiaro coinvolgimento e conoscenza» in attività illegali, cosa che Morgan nega.

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Cosa può accadere

A guidare l'accusa contro il principe sarà l'avvocato dello Andrew Green, che avrà l'insolito compito legale di essere un consigliere del re impiegato per screditare il figlio di un re. All'inizio del processo, ha evidenziato il passato consumo di droga dei testimoni, ha accusato le persone di fabbricare prove e ha suggerito che Harry e i suoi colleghi stavano "imbrattando" il tabellone del Mirror suggerendo di aver organizzato un insabbiamento di alto livello dell'hacking telefonico. Se Green è disposto a usare tali tattiche contro il principe - e come il principe se la caverà in tal caso - diventerà evidente. Ma questo è il rischio che Harry ha corso portando il caso. In cambio, ottiene il diritto di fare accuse dirette contro i giornalisti che incolpa di aver distrutto la sua salute mentale e della morte di sua madre, Diana, principessa del Galles.

Attraverso una testimonianza scritta il duca ha puntato il dito anche contro la royal family colpevole, a suo dire, di non averlo protetto, di avergli impedito di difendersi dalle presunte intrusioni dei tabloid nella sua vita. Il principe sostiene che re Carlo abbia dato la priorità alla copertura positiva della regina Camilla rispetto al cambiamento del sistema, e ha affermato che il principe William ha ricevuto un pagamento segreto per hacking telefonico da Rupert Murdoch's News UK nel 2020, ipotizzato per un valore di circa 1 milione di sterline. 

Il duca di Sussex ha sottolineato un altro elemento importante: queste continue intromissioni nella sua quotidianità lo avrebbero privato della sua serenità, costringendolo a sospettare di chiunque gli si avvicinasse. Dalla morte di Lady Diana l’eccessiva curiosità dei media gli avrebbe impedito di avere una vita normale sconvolgendo, di riflesso, anche quella di Meghan Markle

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