Impianto a biogas a Borgo Carso, commissione in trasferta: ma i residenti dicono no

Impianto a biogas a Borgo Carso, commissione in trasferta: ma i residenti dicono no
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Mercoledì 1 Novembre 2023, 11:41

IL CASO

«Lo vedi, come si sfalda tutto? Come fanno a passare 60-70 camion al giorno su questo ponticello di fondazione?». Sergio infila le mani, mostrando lo spazio che c'è tra i mattoni. Lui è uno dei residenti di strada Casale delle Palme, una via stretta e lunga, tra Chiesuola e l'Appia, tra Latina Scalo e Borgo Carso. Talmente stretta che due auto che si incrocino in senso opposto, finiscono con le ruote fuori carreggiata. Ai lati, campi agricoli: «Abbiamo coltivazioni di pregio: kiwi, olive, prugne. Come fai a mettere una biogas qui?». L'appuntamento è poco dopo le 15: davanti a cartelli come «No biogas a borgo Carso» appesi ai cancelli delle case, ci sono decine di residenti e titolari delle aziende agricole. Attendono i consiglieri comunali di Latina delle commissioni Ambiente e Urbanistica per la seduta congiunta. Arrivano, e con loro l'assessore all'Urbanistica, Annalisa Muzio.
Una vicenda nata in era commissariale, il 27 ottobre 2022, quando la Neoagroenergie srl presenta al Suap del Comune l'istanza di denuncia di inizio attività decorsi 30 giorni. Ma il terreno è ancora vuoto. «Ci sono carenze documentali importanti, come l'assenza di uno studio sull'impatto della mobilità, e va approfondito il piano di approvvigionamento - esordisce Roberto Belvisi, presidente della commissione Urbanistica - e i lavori non sono ancora iniziati, dopo un anno. La pratica è da considerare archiviata».
«Manca una parte di regolamentazione su questo tipo di impianti - spiega l'assessore Muzio - ma gli uffici stanno già lavorando per dare regole certe, non siamo contro gli impianti, ma in luoghi dove si possano contemperare diritti e interessi dei privati». Ma i residenti sono preoccupati, le loro case e i loro terreni sono attaccati a quello dove dovrebbe sorgere l'impianto: «Abbiamo mantenuto e tutelato il territorio, non capiamo perché dovremmo essere danneggiati in questo modo». La paura è anche per gli odori, che l'impianto possa essere alimentato con liquami da allevamenti o frazione organica.

"COMUNE DI BORGO CARSO"

Ma c'è un possibile intreccio normativo sul silenzio-assenso. Il 16 ottobre scorso l'amministratore unico della Neoenergie Srl (nonché progettista e tecnico asseverante) scrive alla Regione precisando che «il 27 ottobre 2022 è stata acquisita dal Comune di Borgo Carso (evidentemente l'azienda ha confuso i borghi con il Comune, ma altre comunicazioni sono correttamente indirizzate al Comune di Latina, ndr) l'istanza di Pas, per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano da fonti rinnovabili costituite da sottoprodotti agricoli e di origine animale, con produzione di 500 smc/ora, e relative opere di connessione. Alla data della pubblicazione del presente avviso la società non ha ricevuto alcuna notifica da parte del Comune di Borgo Carso, pertanto il progetto deve ritenersi assentito». Alla documentazione è allegata anche la dichiarazione del progettista che attesta la «compatibilità dell'intervento con gli strumenti urbanistici comunali ed i regolamenti edilizi vigenti». Inoltre, essendo una produzione inferiore ai 3 MW, «non è sottoposto ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera»; altresì, necessita di connessione a metanodotti o reti gas (e uno corre esattamente sotto il terreno).
An.Ap.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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