Intervista al capo della Squadra Mobile Pontecorvo: «Grazie Latina, giorni difficili ed esaltanti»

Intervista al capo della Squadra Mobile Pontecorvo: «Grazie Latina, giorni difficili ed esaltanti»
di Vittorio Buongiorno
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Sabato 3 Settembre 2022, 11:53

«Sono stati anni intensi, ma vado sapendo di lasciare una bella squadra. Questi anni di indagini e di tanto lavoro ci hanno uniti, è la cosa che mi porto nel cuore». Il capo della squadra Mobile di Latina, Giuseppe Pontecorvo lo dice nel giorno in cui lascia il capoluogo pontino.
Dal 5 settembre prenderà servizio a Bologna, dove andrà a guidare una sezione della squadra mobile che si occuperà di criminalità organizzata e che presto confluirà nel Sisco (Servizio investigazioni specializzato nella criminalità organizzata). «Sono passati più di tre anni dal mio insediamento presso la Squadra Mobile di Latina e, come accade di frequente in questa professione, è giunto il momento del cambio di guardia» ha detto ieri salutando il questore Michele Maria Spina e i colleghi della Questura.


Il suo primo pensiero va appunto alla sua squadra. «Vorrei rivolgere un pensiero agli uomini e le donne della squadra mobile di Latina, le persone con le quali ho condiviso giorni esaltanti ma anche difficili, e che mi hanno permesso di vivere un'esperienza professionale straordinaria. Sono state le persone giuste, al posto giusto ed al momento giusto. Dedite al lavoro con serietà e rigore, senza alcun personalismo e protagonismo. Il merito è soprattutto loro e gliene sarò per sempre grato. La città di Latina ci potrà ancora contare».
Anni complicati e ricchi di soddisfazioni.
«E' per questo che voglio rivolgere un sentito ringraziamento ed un saluto alla città di Latina. Sono stati anni intensi di lavoro in nome della legalità, della trasparenza e a tutela dei cittadini L'impegno quotidiano profuso in questa direzione insieme agli uomini e alle donne della Polizia di Stato di cui vado fiero, mi rende orgoglioso. Mi auguro che la nostra attività possa aver contribuito a migliorare questa città dalle grandi potenzialità e che dimostra di voler guardare al futuro con fiducia nonostante le difficoltà».
Lascia una città complessa che da anni segue con attenzione gli sviluppi delle inchieste, ma che forse ha perso lo slancio che contraddistinse il periodo di Don't Touch.
«Il nostro operato, svolto con rettitudine, vuole infondere nella popolazione il coraggio necessario a collaborare con la giustizia, perché soltanto collaborando e stando uniti si possono creare le condizioni ideali per migliorare una città, rendendola sicura, forte e vivibile. Voglio raccontare un episodio che mi riguarda e che mi ha colpito profondamente».
Prego.


«Mi è successo all'indomani di un paio di operazioni importanti di essere fermato per strada mentre ero con mia moglie e mia figlia da persone che non conosco, mi hanno ringraziato per quelle indagini. Beh, mi ha reso orgoglioso come padre e come marito. Si parla sempre di Don't Touch e dell'abbraccio della gente ai poliziotti davanti alla questura, ma c'è un filo di continuità tra quella inchiesta e quelle di oggi, forse la gente non si espone più pubblicamente, ma mi ha fatto sentire la sua vicinanza e ha fatto capire alla mia famiglia cosa significa essere di servizio della collettività, quelle parole mi ripagano dei sacrifici fatti in questi anni».
Davvero un lavoro di squadra, il vostro.
«Certamente.

Sia nella Squadra Mobile, nella Questura e con l'autorità giudiziaria, con i magistrati in particolare della Procura di Latina e della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ma anche con gli uffici centrali dello Sco e in particolare della Sezione criminalità orgco di Roma».


Cosa porta con sé?
«Un ricordo straordinario di questa realtà. Auguro ad ognuno di continuare a svolgere il proprio dovere con onestà, dedizione e rigore. Per questo auguro a tutti buon lavoro»
E' commosso il vicequestore Giuseppe Pontecorvo. A Bologna avrà un incarico delicato in un ufficio che praticamente nasce con lui in cui potrà mettere a frutto l'esperienza maturata negli anni a Latina. Sono tante le inchieste che con i suoi uomini ha portato a termine in questi tre anni sotto il coordinamento della Procura di Latina e della Direzione distrettuale Antimafia.


Inchieste che hanno consentito di proseguire nello smantellamento di realtà criminali che per anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo arrivando ad inquinare anche il mondo politico amministrativo. Indagini che hanno consentito di fare completa luce anche sugli anni della guerra criminale e sugli omicidi che hanno scosso Latina. Indagini che hanno consentito di verificare le dichiarazioni dei pentiti del clan Di Silvio portando alla luce traffici illeciti su vari fronti. Dall'inchiesta Movida, alle indagini sui Travali confluite nell'inchiesta Reset, all'indagine denominata Scarface su Romolo Di Silvio. L'elenco è lungo.
Ieri mattina il questore Michele Maria Spina le ha ricordate, elogiandolo e ringraziandolo. «Proprio grazie all'impegno, alla assoluta dedizione e alla professionalità dimostrata dal dottor Pontecorvo insieme alle donne e agli uomini della Squadra Mobile di Latina, è stato possibile concludere le numerosissime operazioni di polizia giudiziaria che hanno disarticolato diverse organizzazioni criminali che opprimevano la città di Latina e la sua provincia. Prova dell'importanza del lavoro svolto sono i molteplici attestati di stima e gratitudine che stanno giungendo in queste ore da parte della comunità».
 

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