Farmaci per disfunzione erettile con ricette fasulle, danno alla Asl da 100 mila euro: medico condannato

Farmaci per disfunzione erettile con ricette fasulle, danno alla Asl da 100 mila euro: medico condannato
di Rita Cammarone
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 10:01

False certificazioni per farmaci gratuiti e per la disfunzione erettile: medico condannato per danno erariale al pagamento di 104.891,30 euro in favore della Asl di Latina. La sentenza emessa dalla Corte dei Conti - sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio il 26 ottobre 2021, è stata depositata il 14 gennaio scorso per fatti risalenti a una decina di anni fa. La vicenda, contrassegnata come Truffa ai danni del servizio sanitario nazionale, è stata citata anche nella relazione del procuratore regionale Pio Silvestri per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2022. Ieri la storia è nuovamente circolata attraverso una delibera della Asl di Latina, a firma del direttore generale Silvia Cavalli, per dare mandato all'avvocatura e agli uffici preposti dell'ente di provvedere agli adempimenti per il recupero della somma. Nel giudizio contro il medico in questione, condannato in contumacia, oltre alla Asl assistita dall'avvocato Massimo Valleriani si è costituita anche la Regione Lazio. A dover pagare l'importo di 104.891,30 euro, aumentato della rivalutazione monetaria, calcolata secondo gli indici Istat, è il dottor E.R., originario del comprensorio lepino, medico di base convenzionato con il Ssn, con rapporto istaurato con la Asl di Latina.

Il procedimento a suo carico dinanzi alla magistratura contabile ha avuto inizio da una comunicazione della Procura della Repubblica che lo aveva indagato, insieme ad altre persone per i delitti di associazione per delinquere finalizzata allo scopo di commettere i reati di falso in certificato, truffa ai danni del Ssn, corruzione e ricettazione (per altri imputati) di farmaci di provenienza delittuosa. «Attualmente il processo penale risulta pendente», si legge nella sentenza della Corte dei conti. Il medico in questione era finito nei guai, accusato di partecipazione al sodalizio mediante la conclusione di un accordo corruttivo finalizzato a consentire ad altri l'approvvigionamento di 25 ricettari da ritirare presso la Asl, dietro la promessa di un compenso di 10mila euro. Con il patto il sanitario avrebbe acconsentito, per un certo periodo di tempo, alla stabile contraffazione delle impegnative con la propria sottoscrizione e l'utilizzo del nominativo di suoi pazienti. Dall'attività investigativa svolta dalla Guardia di Finanza, era emerso che alcune impegnative presentate nelle farmacie pontine erano intestate ad ignari pazienti del dottor E.R. anziani e oggetto di esenzione G02 - invalidi di guerra e G01 di cui alla legge 203/2000, al fine di acquistare gratuitamente farmaci di fascia C, e riferite a medicinali utilizzati, per lo più, per la disfunzione erettile.
Rita Cammarone
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