Latina, continua la protesta all'Alighieri: i ragazzi di nuovo in sciopero

Latina, continua la protesta all'Alighieri: i ragazzi di nuovo in sciopero
di Francesca Balestrieri
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Domenica 5 Dicembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 09:33

Continua la protesta degli studenti del liceo Classico Dante Alighieri di Latina e i toni si stanno esasperando.
Nella giornata di venerdì gli studenti hanno avuto un primo incontro con la dirigente scolastica Eleonora Lofrese come avevano chiesto per le problematiche riscontrate nella comunicazione ragazzi-dirigenza. «Problemi ci sono sempre stati - raccontano - ma si sono esasperati con la decisone di portare avanti uno sciopero bianco quando l'impianto di riscaldmaento con è partito e le classi erano al gelo. Venerdì abbiamo avviato un dialogo e la dirigente si era mostrata disponibile a incontrarci. Ieri mattina dunque siamo entrati, ma la dirigente ha visitato solo le classi prime e seconde in cui ovviamente ha un ascendente maggiore. Nel triennio non l'abbiamo vista. Ha convinto i più piccoli che eravamo noi a voler protestare creando disagi alla scuola - raccontano i rappresentanti - Alcuni studenti però non hanno accettato questo atteggiamento e si sono ribellati. Quando la notizia si è sparsa tra noi, abbiamo deciso di uscire di nuovo nel piazzale perché non possiamo fermarci alle promesse, vogliamo delle risposte. La ricreazione ad esempio, la dirigente ha detto che è una scelta dei docenti non permetterci di uscire nello spazio esterno, abbiamo saputo invece che non è così». I ragazzi infatti da inizio anno devono fare pausa restando in classe.
Un nuovo problema è sorto con lorari. «Ci è stato comunicato che alle otto entreranno le classi prime e seconde, il triennio invece entrerà alle 10. L'abbiamo intesa come una ripicca nei nostri confronti per la manifestazione che portiamo avanti e che in queste ore decideremo se continuerà. Quello che è certo è che questo atteggiamento non ci piace. Noi vorremmo solo avere un incontro serio e costruttivo che ci permetta di vivere la scuola al meglio e in queste condizioni sembra impossibile», concludono i rappresentanti.
I ragazzi hanno già parlato con il sindaco Damiano Coletta e con la neo assessora Laura Pazienti, hanno inoltre chiesto un incontro con la Provincia e sono intenzionati ad arrivare all'ufficio scolastico regionale.
LA DIRIGENTE RISPONDE
Dal canto suo Eleonora Lofrese ha risposto ieri con una nota. «Pur comprendendo lo stato d'animo dei giovani mi sento di replicare alle contestazioni pretestuose addotte. I ragazzi, mercoledì 1 dicembre, primo giorno in cui la caldaia non si è avviata, sono stati immediatamente informati da un collaboratore che il dirigente stava provvedendo, a chiamare la Provincia per il ripristino del riscaldamento, tant'è che il giorno successivo, i termosifoni erano perfettamente funzionanti. Per quanto attiene la palestra, la Provincia, ha terminato da poco i lavori per la certificazione antincendio e siamo in attesa della riconsegna con avvenuta certificazione. Per la pausa didattica all'aperto, essendo i dieci minuti all'interno di un'ora di lezione, saranno i docenti a dare la loro disponibilità. E continua: Il clima antidemocratico e totalitario? E' di tutela della salute e sicurezza di tutti gli studenti. Mi dispiace ascoltare e leggere argomentazioni non veritiere, considerato che questa Istituzione scolastica si è sempre spesa per il bene degli alunni; quest'anno ha messo in moto ben due imprese formative simulate, corsi immediati di consolidamento per studenti con fragilità, nonché finanziamenti PON a beneficio di tutta la comunità scolastica. La pandemia Covid-19 non è stata da noi voluta né tantomeno cercata».
SI MUOVONO I GENITORI
I genitori dei ragazzi hanno deciso di dare vita a un comitato, come previsto dal Testo Unico sulla scuola, per poter incontrare la dirigente e capire cosa stia accadendo. Ci sono genitori che punta a una mediazione per far rientrare la protesta e altri che invece sono intenzionati a chiamare in causa il Ministero.
Francesca Balestrieri
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