Il grido di allarme della piccola pesca nel golfo di Gaeta

Il grido di allarme della piccola pesca nel golfo di Gaeta
di Sandro Gionti
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Domenica 24 Settembre 2023, 18:24

SUD PONTINO

I problemi della pesca nel Golfo di Gaeta si fanno sempre più preoccupanti, coinvolgendo un centinaio di operatori tra Formia, Gaeta e Minturno, in grosse difficoltà per l'aumento del costo del carburante, danneggiamenti alle reti e situazioni di carattere logistico. «È difficile andare avanti così - confessa Giovanni Scarpellino, presidente dell'Associazione Piccola Pesca di Formia - L'aumento del costo del carburante, che è salito a un euro, rende difficile arrivare a fine mese. E poi ci sono i costi di manutenzione delle barche, i danni e le attività predatorie esercitate anche da diportisti nei confronti delle nostre imbarcazioni o delle reti messe alla posta. Senza contare l'assalto di alcuni esemplari ittici. I delfini, ad esempio. C'è una massiccia presenza di delfini nel Golfo, che circa 15 giorni fa hanno letteralmente bucato diverse reti da posta per mangiare il pesce rimasto imprigionato. E, sia pure sporadicamente, c'è anche il granchio blu, che per risalire le reti e mangiare il pescato le taglia». È difficile andare avanti in queste condizioni per gli operatori della piccola pesca distribuiti, per l'ormeggio dei propri mezzi, a Formia tra la darsena de La Quercia e il Molo Azzurra, a Gaeta in un'area attigua al porto - e distante, invece, da quella antistante l'ex mercato ittico all'aperto che ritenevano più comoda per le vendite e a Scauri nei pressi della Scogliera, che nei prossimi giorni, terminata la concessione di tre mesi, dovranno lasciare per trasferirsi al Molo Azzurra a Formia.
«Per quanto riguarda la situazione alla darsena de La Quercia a Formia - aggiunge Scarpellino - abbiamo chiesto un potenziamento dell'illuminazione e magari una sbarra all'ingresso per evitare che la darsena si trasformi in un parcheggio pubblico e aumentino i furti di reti e pescato». Un'analisi condivisa anche da Erminio Di Nora, referente locale di Unci Agroalimentare: «La piccola pesca è in crisi, troppe le condizioni di disagio in mare : dalla pesca illegale al prezzo del carburante, dai cambiamenti climatici alla mancanza delle specie abitualmente pescate nel Golfo di Gaeta. La sopravvivenza di circa cento famiglie è appesa a un filo. E non è più facile la situazione sulle isole di Ponza e Ventotene. Si rende necessario, a questo punto, un tavolo istituzionale per affrontare i problemi della categoria e contribuire alla loro soluzione». Sul delicato problema interviene anche Gennaro Scognamiglio, presidente dell'Unci Agroalimentare Nazionale, che esprime la disponibilità "a programmare e progettare con gli enti pubblici misure atte a sostenere la categoria».
Sandro Gionti
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