Rai, presidente e dg in Vigilanza: zero esuberi, semmai assunzioni

Rai, presidente e dg in Vigilanza: zero esuberi, semmai assunzioni
di Claudio Marincola
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Mercoledì 25 Novembre 2015, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 18:01
ROMA - Nessuna risposta sullo scandalo degli appalti gonfiati perché «è in corso un’indagine della magistratura e siamo tenuti al riserbo». E tanti progetti ancora in cantiere aspettando che il canone Rai inserito nella bolletta elettrica garantisca introiti sicuri per «pianificare meglio» al servizio pubblico riducendo al minimo l’evasione, «anche se all’inizio ci saranno scompensi») .

Lavori in corso insomma a viale Mazzini. D’altronde il volto dell’azienda non si cambia in un giorno e neanche in 5 mesi, quanti ne sono passati dall’insediamento del nuovo vertice. Mentre va avanti la riforma ormai all’ultimo step in Senato. Martedì prossimo scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti. Si punta ad approvarla entro Natale. Il ciclo di audizioni in Vigilanza prevedeva ieri la convocazione del dg Campo Dall’Orto e della presidente Maggioni per rispondere alle domande poste dai membri della Commissione quasi un mese fa. Le risposte sono arrivate, ancora interlocutorie, però.



NO PAY TV

Una certezza è che per il momento la Rai non è interessata alla Pay tv. «Non è il nostro mestiere - ha chiarito il dg - in questa fase stiamo facendo l’analisi di tutti i diritti, vogliamo valorizzare tutto quello che facciamo e abbiamo in Rai». L’altra è che per le newsroom, l’accorpamento dei tg, non c’è nulla di deciso. Saranno 3 o 2? Ce ne sarà una sola, come qualcuno sussurra? Se n’è parlato in cda e se ne parlerà ancora domani «per arricchire il progetto fare il nostro mestiere». Il dg ha garantito - e di questi tempi non è cosa da poco - che verrà difeso «il perimetro occupazionale» attivando sinergie. Trasformarsi in una media company per agire su più piattaforme non produrrà dunque esuberi. E verranno difese «le competenze» introducendo però figure nuove, «C’è bisogno di commistioni esterne - ha sostenuto la Maggioni - ci sono figure che in azienda non ci sono». E ancora: «C’è quindi la possibilità di acquisire competenze ulteriori rispetto a quelle che ci sono» .



SENZA TETTO

Il dg si è impegnato a ridurre il contenzioso, sceso da 1350 cause di lavoro a 975 (anche grazie alle assunzioni). In quanto ai talk è confermata la volontà di intervenire «per renderli più comprensibili». Altro tema “caldo” sul quale si attendeva una presa di posizione del nuovo vertice era il tetto degli stipendi (240 mila euro per i manager pubblici). Campo Dall’Orto ha confermato che i tetti retributivi previsti dalla legge erano stati applicati a 44 dirigenti. Anche perché alcune figure sarebbero diventate, «facilmente aggredibili dalla concorrenza». «Con l’emissione di un bond - ha spiegato ancora il dg - che ha fatto risparmiare all’azienda 8 milioni di euro, 15 delle 44 persone con retribuzione ridotta sono state riportate ai livelli precedenti e 4 adeguate al mercato pur rimanendo al di sotto delle retribuzioni precedenti». Grazie al taglio (temporaneo) l’azienda ha risparmiato 2 milioni di euro (in un anno). Poi tutto - grazie al bond - è tornato come prima o quasi.
 
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