La scomparsa di Toffolo dolce maschera d’ironia

La scomparsa di Toffolo dolce maschera d’ironia
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Giovedì 19 Maggio 2016, 00:09
Se n’è andato all’improvviso Lino Toffolo, il cabarettista dell'ironia, l'attore di tanti film e programmi televisivi, entrato nelle case degli italiani con quel sorriso aperto e quel tanto di cadenza dialettale nella parlata che volutamente marcava le sue origini veneziane, meglio muranesi. Toffolo è morto martedì sera dopo un malore che l'ha colto nella sua casa a Murano, in quell'isola del vetro in mezzo alla laguna che non ha mia voluto lasciare nonostante la sua attività l'abbia portato spesso lontano.

«Sono nato qui, abito qui e non me ne andrei mai», aveva detto in un'intervista, tanto che negli ultimi anni difficilmente aveva accettato di lavorare oltre i confini del triveneto, proprio per poter tornare a casa ogni sera. L'attore, ma anche cantante e autore di spettacoli teatrali, che avrebbe compiuto 82 anni a dicembre, era reduce da un recente ricovero ospedaliero per una frattura a un polso causata da una caduta. Negli ultimi anni si erano manifestati problemi cardiaci. Nella serata di martedì il malore, inutili sono stati i tentativi di soccorso. Murano, Venezia, si sono subito strette attorno a un simbolo” della laguna, l'interprete eccelso di una certa venezianità.

 

GLI INIZI Toffolo muove i suoi primi passi distante dalla sua isola, in quella Milano degli inizi degli anni '60 che al Derby vede tra i suoi protagonisti Enzo Jannacci. Di pari passo la carriera in televisione, in Rai. Incide dischi, sforna canzoni come Oh Nina. Poi, a metà degli anni '70, canta la sigla televisiva Johnny Bassotto e diventa idolo dei bambini. Al cinema, partecipa a film di Monicelli (Brancaleone alle Crociate), di Festa Campanile, di Samperi, Risi e Celentano (Yuppi du). In televisione è accanto Lino Banfi e a Gigi Proietti. Attento lettore” della società e delle cronache, veneziane in testa, non risparmiava battute e interventi su Fb. L'ultimo, il 9 maggio scorso: «Ragazzi e ragazzini, scusatemi! Non è solo perché sono invidioso della vostra età! Ma sdraiarsi sui binari per farsi un selfie un attimo prima che passi il treno non è coraggio”, ma mona pura”, da 24 carati! Vi auguro che il vostro angelo custode non si stufi e sia sempre pronto a salvarvi! Ma neanche si può contare su di Lui all'infinito! Scusatemi ancora, e ricordatevi anche dei vostri genitori!».
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