Grexit, dracma e aiuti: ecco il piano segreto dell'Unione Europea

Grexit, dracma e aiuti: ecco il piano segreto dell'Unione Europea
di David Carretta
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Sabato 11 Luglio 2015, 23:59 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 00:04

È un documento di più di 200 pagine, preparato in gran segreto nelle stanze dei palazzi europei, per far fronte al peggio: l'uscita della Grecia dall'euro. È «la sceneggiatura completa di ciò che devi fare dal primo secondo, minuto per minuto, in caso di Grexit», spiega al Messaggero un alto responsabile europeo. Anzi: “Grexodus”. Perché in questo documento riservato, a cui non ha avuto accesso il governo greco, si prevede anche la possibilità di un “exodus” di alcuni anni di Atene dalla moneta unica, spiega il responsabile. L'ipotesi è stata avanzata anche dal ministero delle Finanze tedesco di Wolfang Schauble, con la possibilità di un'uscita temporanea di 5 anni. Nel manuale della Grexit esistono diversi “piani”, dice la fonte. Quello preferito è ovviamente «lo scenario cooperativo»: il governo greco, con l'assistenza del Fondo monetario internazionale e della Commissione europea, dovrebbe compiere tutti i passi necessari per tornare alla dracma senza creare una crisi maggiore.
I partner europei sarebbero pronti a lanciare un piano di aiuti umanitari per far fronte alle difficoltà della popolazione greca e permettere l'approvvigionamento in materie prime dall'estero. Lo scenario peggiore, che rischia di prodursi se il governo greco non sarà collaborativo, è un'uscita caotica con conseguenze devastanti per l'economia e la situazione sociale del paese.

IL CAMBIO DI MONETA
Ritornare alla dracma sarebbe un'impresa colossale, tanto più per un governo che - agli occhi dei partner europei - si è dimostrato incompetente come quello di Alexis Tsipras. Ma il Fondo monetario internazionale e la Commissione sarebbero pronti a offrire «assistenza tecnica» per fronteggiare una nuova crisi che - secondo alcune stime - potrebbe provocare un crollo del 14% del Prodotto interno lordo. Il primo obiettivo dei partner europei è quello di salvare le banche greche dal collasso totale, per permettere all'economia di funzionare almeno al minimo necessario. In caso di cooperazione da parte di Atene, la liquidità straordinaria della Banca centrale europea potrebbe essere mantenuta per alcuni giorni: il tempo necessario a ricapitalizzare attraverso perdite agli investitori privati o l'introduzione della nuova moneta. I controlli sui capitali verrebbero mantenuti per diversi mesi, se non addirittura per anni.
Inizialmente il governo ellenico potrebbe ricorrere a dei titoli di credito (gli IOU introdotti dalla California nel 2009 dopo un default) per pagare stipendi e pensioni. Una delle sfide maggiori è di ricostruire un sistema di pagamenti. Nel manuale della Grexit, oltre alle basi legali per permettere ad Atene di uscire dalla moneta unica, ci sono indicazioni anche sul trattato di Schengen: i partner europei vorrebbero chiudere le frontiere fisiche per contenere l'uscita di contante dalla Grecia. Per evitare penuria di materie prime, i tecnici dell'Eurogruppo hanno immaginato la creazione di una “facility” per le importazioni finanziata grazie al programma di aiuti umanitari.
Ma il manuale della Grexit include anche centinaia di altre disposizioni, come la legislazione necessaria a procedere alla “ridenominazione” della moneta e a modificare tutti i contratti stipulati in euro.

IL PRECEDENTE
Secondo l'alto responsabile europeo, l'esempio da seguire in caso di separazione della Grecia dalla zona euro è quello della corona Cecoslovacca che nel 1993, dopo il referendum sulla spartizione del paese, fece nascere la corona Ceca e la corona Slovacca. «L'operazione ebbe successo». Quello da evitare è il dissolvimento della moneta legata all'impero austro-ungarico a partire dal 1919 che produsse anni di iper-inflazione e miseria. Uno scenario simile potrebbe prodursi se il governo guidato da Alexis Tsipras si dimostrasse «non cooperativo», dice la fonte. La Banca centrale europea taglierebbe immediatamente la liquidità del programma ELA e «le banche imploderebbero in pochi secondi». Aldilà delle difficoltà tecniche per stampare moneta, la nuova dracma verrebbe immediatamente svalutata, cancellando miliardi di depositi e risparmi e dando avvio a una spirale incontrollata di iper-inflazione.

LE CONSEGUENZE
Una Grexit non costituirebbe «un grande problema per la zona euro», ma sarebbe un «enorme problema per la Grecia», spiega il responsabile. Tuttavia - è il ragionamento - «la zona grigia in cui ci troviamo ora è peggio della Grexit», a causa «dell'incertezza totale» dovuta alla chiusura delle banche, al rischio di non ricevere pensioni e stipendi, e al pericolo di veder scomparire tutti i risparmi.
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