Romeo e Giulietta, l'amore in un crudele Medioevo

Romeo e Giulietta, l'amore in un crudele Medioevo
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Martedì 2 Dicembre 2014, 05:34
LA NOVITÀ
Una fiaba tragica, fedele eppure libera dal testo di Shakespeare. C'era una volta una città incendiata dall'odio di due famiglie, i Montecchi e i Capuleti, pronte a farsi guerra per un pugno di terra in più. Più i loro feudi crescevano più l'avidità aumentava. Erano uomini con il cuore di ghiaccio, freddo come la neve che si posava sui loro castelli, su contrade, borghi, boschi. E mai avrebbero immaginato che i loro eredi, Romeo e Giulietta avrebbero osato intralciare i loro piani innamorandosi, perdutamente, disperatamente.
Dopo quaranta film - dal classico in puro stile Hollywood diretto nel 1936 da George Cukor, alla elegante, bellissima versione di Zeffirelli del '68, fino all'altra visionaria, moderna, di Baz Luhrmann (1996) - e innumerevoli allestimenti teatrali, Romeo e Giulietta si è trasformato nel kolossal in due parti, in onda domani e venerdì in prima serata su Canale 5. Un tv movie sorprendente e avvincente che sposa vari generi e che non si svolge, come Shakespeare scrive, a Verona, ma tra borghi, colline e montagne del Trentino in inverno. Così il leggendario balcone di via Cappello, complice della notte e della struggente dichiarazione di Romeo a Giulietta, adesso svetta sulla vallata da un castello.
Ma la vera innovazione sta nell'aver sradicato i due celebri amanti dalla loro epoca e di averli catapultati in un Medioevo crudo e crudele, di intrighi, di armi, di scontri.
WESTERN
D'altronde, per raccontare di nuovo la più nota storia di amor fou, era necessario trovare una chiave di lettura diversa, dando importanza a personaggi che non ne avevano (la sorella di Giulietta, o come Paride, il conte che la chiede in sposa). Soprattutto cambiando la balìa della giovanissima Capuleti. Non più in là con gli anni, non più brutta, né grassa. Ma una donna piacente, una messaggera d'amore protettiva come l'originale vuole. Un capitolo a sé questo, quindi non paragonabile ai precedenti che, eccezione fatta per Luhrmann o per la rivisitazione di Wise e Robbins con West Side Story, hanno seguito chi più chi meno fedelmente la tragedia shakespeariana.
Un tv movie tutto passione, mélo e action, attraversato da cavalli e cavalieri, illuminato dalla brace dei camini, dalle fiamme di centinaia di candele, dalla luna, dalla neve, da un sentimento puro quanto impossibile. Che però riuscirà a sconfiggere l'antico terribile rancore di due famiglie.
Prodotto con cura da Matilde e Luca Bernabei della Lux Vide per Mediaset, Romeo e Giulietta è diretto con grande abilità da Riccardo Donna. E interpretato da Alessandra Mastronardi. «Pensavo che per me fossero scaduti i tempi, e invece...», ha detto la protagonista, così intensa da riuscire a far dimenticare i suoi 28 anni (14 più del suo personaggio) ed a ottenere «il ruolo più ambito da qualunque attrice. Accanto a lei un credibile Martino Rivas che ricorda il Romeo di Leonard Whiting nel film di Zeffirelli. E strepitosa è Elena sofia Ricci nel ruolo della balia.
Mi.U.