L'esercito rosso di Stalin avanza verso sud e i norvegesi lo fanno finire in enormi recipienti o in pentola, arricchendosi a più non posso.
Mai nella storia si era osservata una migrazione di massa del genere. In un primo momento i norvegesi si erano infuriati, temendo chissà quale imbroglio o fregatura rifilata loro da parte dei russi. Poi si sono ricreduti ed ora ringraziano del regalo gli ingombranti vicini, con cui i rapporti - spesso nel passato -sono stati assai complicati. Per quasi 5 decenni, durante la Guerra Fredda, qui passava uno dei confini più difficili tra il mondo occidentale e quello sovietico. Oggi è tornata di nuovo la tensione.
Granchi giganti invadono il campeggio: incontri ravvicinati durante il barbecue in Australia
CAMBIAMENTI CLIMATICI
Dopo un periodo di relativa tranquillità i cambiamenti climatici hanno trasformato zone un tempo inospitali e remote - ma ricchissime di idrocarburi - in un desiderio dei sogni per le potenze polari. La rotta del nord-est è per mesi libera dai ghiacci, accorciando i tempi di percorrenza delle merci dalla Cina all'Europa. Ecco perché l'Artico è al centro di tanti, troppi interessi. L'invasione è stata subacquea. La stazione radar, finanziata dagli americani sull'isola norvegese di Vardo, che vigila sui movimenti nel mare di Barents e nella penisola di Kola specialmente della Flotta del Nord russa non se n'è quasi accorta. I mostri, venuti dall'Est, hanno poi superato capo Nord e sceso la costa fino alle isole Lofoten, ad una velocità di 50 chilometri l'anno. Si stima che in un decennio arriveranno fino a Bergen, nella Norvegia meridionale, dove le acque sono ben più calde. Nel frattempo hanno occupato il fiordo di Bugoy, riproducendosi a più non posso e mettendo in pericolo i merluzzi, delle cui pesca vivevano fino a non troppi anni fa i pescatori locali, rispettando scrupolosamente le quote imposte loro.
I granchi reali sono originari della penisola della Kamchatka, sul Pacifico.
LUSSO
Nei locali di lusso di New York, Tokyo o Dubai questi crostacei sono delle prelibatezze dal prezzo astronomico paragonabile a quello del caviale. Ma non tutti sono contenti. I pescatori si lamentano che i crostaci che vivono in colonie composte anche da 10mila esemplari - rompono le reti con le loro affilate chele, in grado di spezzare anche un dito di una persona, e si mangiano le altre specie. Quest'ultimo aspetto è ribadito anche dai difensori dell'ambiente, i quali evidenziano come l'ecosistema si stia squilibrando: sui fondali non si trovano più i frutti di mare, il plancton e le larve di un tempo. Si calcola complessivamente che oggi siano in marcia verso sud 10 milioni di esemplari. A fiutare il business i norvegesi ci hanno messo un po'. L'hanno compreso solo dopo aver appreso che in Alaska i granchi reali facevano fare soldi a palate all'industria del pesce. Ovunque sia in Russia che in Norvegia - esistono quote annuali alla loro cattura per non saturare il mercato. Nel Paese scandivano, nel 2021, il limite sarà di 1.810 tonnellate e si possono prendere solo i maschi. Ma se questi crostacei continueranno a riprodursi così velocemente i problemi ittici si moltiplicheranno. Ed allora non si potrà più pensare solo ai ricchi tavoli lontani, ma una rivoluzione della cucina norvegese sarà immancabilmente dietro l'angolo!