La diga di Nova Kakhovka è stata fatta crollare dai russi. Secondo il Nyt Mosca conosceva i piani architettonici originali

Il quotidiano statunitense sostiene che Mosca conosceva i punti di forza e di debolezza della struttura, essendo stata costruita in epoca sovietica. Tutte le prove a sostegno della tesi.

«La diga di Nova Kakhovka è stata fatta crollare dai russi»: secondo il Nyt Mosca conosceva i piani architettonici originali
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Domenica 18 Giugno 2023, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 17:40

La distruzione della diga di Nova Kakhovka, che lo scorso 6 giugno ha causato allagamenti e danni enormi all'agricoltura nella regione ucraina di Kherson, sarebbe stata opera di sabotatori russi.

Lo sostiene un'inchiesta del New York Times, secondo cui Mosca possedeva i piani architettonici dell'infrastruttura: quest'ultima era stata costruita tra il 1950 e il 1956, quando l'Ucraina faceva parte dell'Unione Sovietica. Quindi, Mosca poteva conoscerne punti di forza e di debolezza. E informare i suoi uomini su dove e come colpirla.

 

Secondo il quotidiano statunitense, la struttura della diga era stata progettata per resistere a ogni possibile attacco dall’esterno. Dunque, per farla crollare i sabotatori di Putin avrebbero collocato un ordigno esplosivo proprio nel corridoio che portava alla sala macchine, ricavato all’interno dell’enorme blocco di cemento armato su cui sorgeva la struttura. 

L'intelligence russa non avrebbe avuto alcuna difficoltà a raggiungere il punto ideale per la detonazione, dato che la regione di Kherson - in cui si trova la diga - si trova sotto il controllo delle truppe del Cremlino da più di un anno. 

Le prove

A sostegno di questa ricostruzione, il Nyt spiega che i sismografi in Ucraina e Romania hanno registrato evidenti segnali di una potente esplosione, mentre i testimoni presenti nella zona hanno raccontato di un forte boato. Anche i satelliti dell’intelligence statunitense hanno riscontrato radiazioni riconducibili proprio allo scoppio di una bomba.

Inoltre - sempre secondo il Nyt - grazie al calo del livello dell’acqua, causato dalla rottura dell’argine, ora sarebbe possibile notare come nel segmento centrale della diga abbiano ceduto le fondamenta in cemento armato.

Diversi ingegneri edili, intervistati dal quotidiano newyorkese, hanno confermato che quel danno poteva essere causato soltanto facendo esplodere un potente ordigno in quel punto preciso della struttura. 

Il disastro

La regione di Kherson da più di un anno è sotto il controllo dei russi. Vladimir Saldo, governatore "ad interim" della regione, ha riferito che ad oggi il crollo della diga avrebbe causato la morte di 25 persone e costretto all’evacuazione poco meno di 8mila civili. Ma per la Cnn le vittime accertate del disastro sarebbero almeno 45. 

Nella regione di Kherson, al momento, il livello medio dell'acqua è di 93 centimetri. 23
insediamenti sono allagati, sei dei quali sulla riva destra del fiume Dnipro e tutti gli altri sulla riva sinistra: lo riferisce su Telegram Oleksandr Prokudin, capo dell'amministrazione militare della regione. Ammontano a 879, invece, gli edifici residenziali invasi dall'acqua solo sull'area alla destra del fiume Dnipro.

L'acqua esondata ha allagato decine di migliaia di ettari di terre coltivabili, rendendo impossibile la coltivazione di piante per molti anni avvenire. Lo ha fatto sapere nei giorni scorsi Oleksandr Krasnolutskyi, vice ministro per la protezione ambientale e le risorse naturali dell'Ucraina. Le inondazioni potrebbero aver liberato i fertilizzanti su alcuni terreni e piante, creando ulteriori danni agli ecosistemi acquatici del Dnipro. Altro danno causato dagli allagamenti riguarda il ridotto accesso ad acqua potabile e non contaminata per gli abitanti delle zone colpite. 

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