Prada, la collezione Eternal Gold tutta in oro riciclato

Prada, la collezione Eternal Gold tutta in oro riciclato
di Paola Pastorini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Novembre 2022, 18:05

Tutto ritorna. Anche l’oro torna a essere oro. Eternal Gold Prada è la prima collezione di fine jewelry di un marchio di lusso creata interamente con oro riciclato e certificato al cento per cento. Trasparenza radicale, si può definire, che abbina l’idea di eterno e di sostenibilità. Il debutto nella gioielleria di Prada, d’altra parte, non poteva che essere così. D’avanguardia. Quarantotto pezzi, dal bracciale all’orecchino, dal choker all’anello, sono realizzati da fonti di materiali riciclati idonei, tra cui vecchi gioielli, o l’oro industriale come quello dei componenti elettronici. Ogni singolo monile è conforme agli standard della Chain of Custody stabiliti dal Responsible Jewelry Council.
Un recupero prerogativa esclusiva di Prada, come sottolinea Timothy Iwata, direttore di Prada Jewelry: «Tutte le fasi della catena di produzione dei nostri gioielli e dei nostri diamanti sono verificabili e tracciabili. Nessun’altra gioielleria o casa di moda lo fa». Il controllo è sulla sicurezza del lavoro, sui diritti umani, sull’impatto ambientale e sull’etica aziendale. Anche le pietre di ogni dimensione sono tracciabili. Ed è un’altra novità assoluta. «Per i diamanti pavè siamo il primo marchio globale a dare piena trasparenza, mentre di solito è possibile solo per quelli a partire da 0,5 carati». E i clienti possono controllare l’autenticità dei gioielli attraverso la piattaforma Aura Consortium Blockchain.


Il significato 
Prada fa una rilettura delle forme archetipe della gioielleria tradizionale lavorando con il cuore, il serpente, la catena e con il suo stesso marchio, il triangolo. «Quando abbiamo iniziato a progettare la collezione», spiega Iwata «ci siamo chiesti “perché la gente acquista i gioielli?”.

Per avere qualcosa di eterno. Ecco che abbiamo scelto forme con significato primordiale». Il triangolo è certo l’elemento più trasgressivo: la label, sinonimo del marchio, ideato nel 1913 dal fondatore Mario Prada come simbolo di lusso, diventa letteralmente oro trasformandosi in orecchino, collana, chiusura. Il serpente ha il compito di raccontare il cambiamento dell’idea di gioiello Prada. Infatti, è un animale che muta pelle, e rinasce ogni volta, quasi un’araba fenice: «Il serpente era usato fin dall’antichità, ricordo Cleopatra, e nella cultura greca è simbolo di rinascita», rammenta il direttore di Prada Jewelry. Prada Eternal Gold lo propone liscio e da portare sull’avambraccio grazie alla parte snodata in titanio a contatto con la pelle.


La dualità
E poi il cuore: magari grande, da usare per esempio come ciondolo per il choker, ma che diventa antiretorico. La riflessione in questo caso, spiega Iwata, è che «per la Generazione Zeta il cliché dell’amore fiabesco è insignificante, l’amore può essere forte e devastante, drammaticamente bello». Quindi per dimostrare questa dualità il cuore è bombato sopra, ma con un taglio netto sotto. E ancora le catene, rivisitate, con maglie sovradimensionate, che si possono allungare aggiungendo il bracciale. 
A fare da testimonial del debutto di Eternal Gold ci sono la poetessa e attivista americana Amanda Gorman, scelta dal presidente Usa Joe Biden nel 2021 per leggere al suo insediamento una sua composizione. Maya Hawke (figlia degli attori Ethan e Uma Thurman) che oltre a fare l’attrice è cantante (sarà a Milano in concerto a febbraio). Fino alla ventunenne musicista coreana naturalizzata canadese Somi Jeon. Anche in questo caso niente di scontato.
 

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