Ancora nessun post, dice Instagram, ma i follower sono già 250mila. Basta il nome di Phoebe Philo a scatenare spasmodiche attese e speranze modaiole di un certo livello. Ma andiamo con ordine: l'indimenticata designer di Céline (quando aveva ancora l'accento) e Chloé, l'icona del minimalismo chic made in Duemila, sta per tornare dopo 5 anni di silenzio totale. E i Philophiles, così si fanno chiamare i suoi adepti, non stanno nella pelle. La collezione, attesa per settembre, porterà il suo nome e potrà contare sul supporto finanziario del gruppo LVMH, azionista di minoranza.
La dichiarazione
«Non vedo l'ora di tornare in contatto con il pubblico. Essere indipendente, decidere e sperimentare alle mie condizioni è incredibilmente importante per me», sono state le (poche) parole di Philo, inglese, classe 1973, una laurea alla Central Saint Martins di Londra e l'esordio come assistente di Stella McCartney nel 1997, a 24 anni. Così come poche sono le informazioni sulla collezione che segnerà il suo ritorno sulle scene: secondo le indiscrezioni i pezzi saranno 150 tra prét-à-porter, accessori e calzature, direttamente acquistabili sul web. Il ritorno in passerella? Può aspettare e arriverà (forse) dopo il "test" del lancio online. Il sito phoebephilo.com è per ora solo una schermata nera: è possibile registrarsi per ricevere gli aggiornamenti, anche se finora non ne è arrivato nemmeno uno. Ma il mistero, si sa, fa tendenza, soprattutto se parliamo di una creativa che, come Philo, è entrata nell'immaginario collettivo anche per la sua discrezione, chic almeno quanto i capi che portano la sua firma.I fan più sfegatati sperano anche nel ritorno della sua musa, la modella Daria Werbowy, protagonista di osannati scatti pubblicitari Céline e anche lei in silenzio stampa dal 2016. La top oggi 39enne però ha colto di sorpresa un po' tutti ricomparendo inaspettatamente nella nuova campagna gioielli Gucci, la prima firmata da Sabato De Sarno, successore di Alessandro Michele il cui debutto a settembre è forse il più atteso della nuova stagione. Dopo quello di Phoebe Philo, ovviamente. La designer che in quei caotici anni Duemila fatti di audaci pantaloni a vita bassa, tonalità fluo e loghi in bella vista è riuscita a portare in passerella - con successo mises minimal, linee semplici ma decise e accessori passepartout è sempre rimasta nell'immaginario collettivo.
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