Da infermiera in prima linea contro il coronavirus a modella e testimonial della collezione DoDo dedicata all'Italia, ma Martina Bendetti non smette di indossare il camice per fronteggiare la seconda ondata della pandemia. Il suo viso, segnato letteralmente dalla mascherina, ha fatto il giro del mondo e conquistato persino le pagine del "Time". A marzo l'infermiera 28enne dell'ospedale di Massa Carrara ha pubblicato quella che è diventata una foto simbolo dell'eroismo del personale sanitario e oggi posa per una campagna molto speciale sull'orgoglio italiano.
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I TESTIMONIAL Martina aveva scattato il selfie dopo una durissima giornata di lavoro nel reparto di terapia intensiva e lo aveva pubblicato sui suoi social. La foto ha fatto rapidamente il giro del web ponendo l'attenzione sui sacrifici dei medici e degli infermieri. DoDo ha scelto lei come testimonial per una collezione, Italian Pride, nata proprio per celebrare l'orgoglio e il coraggio italiano. A dare volto al progetto ci sono anche Marco Bianchi, divulgatore scientifico e food mentor, Priscilla Gaya Petro, impegnata nella didattica e in progetti a sostegno dei bambini, Maria Vittoria Baravelli, curatrice d’arte, Beatrice Venezi, direttore d’orchestra, e Marianne Mirage, cantautrice.Tutti personaggi che stanno investendo nel 'marchio' Italia e si fanno interpreti di una nuova campagna dell'inclusività.
LA COLLEZIONE La collezione DoDo include capsule di gioielli, charms a tema che andranno ad arricchire bracciali, collane e orecchini.
ORGOGLIO ITALIANO L'esperienza di Martina ricorda quella di Alessia Bonari, l'infermiera che ha sfilato sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia in rappresentanza di tutti quei medici e infermieri che hanno combattuto contro il Covid-19 nei reparti e nelle corsie degli ospedali. Ora la situazione sta degenerando nuovamente e Martina in un'intervista al Tirreno parla delle nuove pressioni: «La consapevolezza di cosa ci aspetta dal punto di vista prettamente pratico e clinico ci aiuta. Dal punto di vista psicologico e umano personalmente mi annienta».
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