Oltre a Sapia sono finiti in manette Antonino Bulla (29 anni), Antonino Della Vita (49) e Vincenzo Torrisi (39). La banda avrebbe rapinato due Banche di Montemarciano. I colpi risalgono al 28 febbraio e al 23 maggio del 2014. Nel primo caso il bottino ammontava a 130mila euro. Nel secondo, quasi 150mila. I colpi sarebbero collegati alle rapine agli uffici postali di Jesi (26 maggio 2014) e Candia (19 giugno 2014) e alle tentate rapine di Montecosaro e Torrette. Per questi ultimi casi furono fermate altre quattro persone, sempre catanesi. I fili rossi che legano tutti gli episodi sono due, secondo gli investigatori. Il primo sarebbe proprio Salvatore Sapia. Non era solo la mente organizzativa dei colpi. Reclutava i rapinatori, metteva a loro disposizione case e automobili rubate che in alcuni casi guidava lui stesso.
Il secondo collegamento è proprio nel modus operandi. Le rapine venivano compiute a volto semicoperto, con taglierini e sempre di venerdì nell’orario di chiusura al pubblico. I contanti venivano caricati in un borsone, poi nell’auto rubata che attendeva nei pressi della banca o dell’ufficio postale. Dopo un paio di isolati la banda saltava su un’altra vettura “pulita”, parcheggiata in precedenza nei paraggi. Una volta alla base, i malviventi si spartivano il bottino e tornavano in Sicilia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA