Che bloccano un milione e 400 mila euro di risorse che l'amministrazione potrebbe subito investire per la ricostruzione e il consolidamento delle mura crollate nel 2012 e nel 2013. «Resterò sulla gru fino a quando non mi faranno avviare i lavori per la messa in sicurezza delle mura – spiega il 31enne neo sindaco – Rischiamo un’altra Genova». I fatti. A Cartoceto parte della cinta muraria è crollata in due occasioni: novembre 2012 in via del Santuario e un anno dopo in piazza Marconi. Tra lavori di ricostruzione e consolidamento delle pareti a rischio crollo, occorrerebbero 3 milioni e mezzo di euro da investire. Per il primo crollo l’amministrazione comunale ottenne dalla Protezione Civile un milione e 200 mila euro mentre per il secondo crollo il Governo riconobbe lo “stato d’emergenza” pur non assegnando risorse. Il Comune allora inserì a bilancio 178 mila euro e fece richiesta di poter accedere ai Fondi dell’8 per mille per la ricostruzione. Nessun lavoro è ancora partito. «Il primo intervento è bloccato da un ricorso al Tar: il bando è stato assegnato ma una delle ditte perdenti ha fatto ricorso al Tribunale che ha concesso la sospensiva – spiega il sindaco Rossi – Non scenderò dalla gru fino a quando non mi garantiranno che a breve il Tribunale si esprimerà sul ricorso in modo da far ripartire i lavori in un modo o nell'altro. Il Patto inoltre blocca le risorse comunali messe a bilancio per il secondo crollo». Il primo cittadino è pronto allo sciopero della fame e della sete. «Quando si verificano le calamità naturali - conclude - poi si scarica la colpa sui sindaci. Ma io non accetto di fare il capro espiatorio».
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