Ascoli, punteruolo rosso "scatenato"
Palme decapitate in centro storico

Una delle palme sotto attacco in piazza Ventidio Basso
di Renato Pierantozzi
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Venerdì 28 Novembre 2014, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 18:14
ASCOLI - Palme cittadine sotto attacco da parte del terribile “punteruolo rosso”. Dopo le avvisaglie delle scorse settimane nei quartieri (Piazza Immacolata e Monticelli), ora è la volta del centro storico.

A partire dal cortile di palazzo Arengo dove la grande palma presente è stata “decapitata” in modo da cercare di salvarla dall’assalto del “punteruolo”. Stessa sorte anche per gli storici esemplari presenti in piazza Roma e in piazza Ventidio Basso: in entrambi i casi si è proceduto ad una radicale potatura per cercare di salvare il salvabile. In campo ci sono i tecnici della società Ascoli Servizi Comunali, che cura il verde per conto dell’Arengo, ed una ditta specializzata nel contrasto al terribile insetto giunto in Italia a seguito dell’importazione di palme orientali infette. L’obiettivo delle radicali potature è proprio quello di fermare l’avanzata del punteruolo che si riproduce vertiginosamente scavando completamente l’interno della palma. Una volta tolti completamente i rami, inoltre, gli esemplari colpiti vengono sottoposti ad un trattamento che sarà ripetuto anche nei prossimi mesi. Se la “cura” non darà gli effetti sperati, non resterà che l’abbattimento della pianta. Tuttavia tra i tecnici ci sono speranze per salvare almeno qualcuna delle palme finite nel mirino del punteruolo che in Riviera ha già determinato l’abbattimento di un numero cospicuo di esemplari. In alcuni casi si è deciso di piantare alcuni esemplari della specie “Washingtonia” ritenuta più resistente all’attacco rispetto alle tradizionali e diffuse palme delle “Canarie”. La potatura delle palme infette, inoltre, è necessaria anche per evitare la caduta a terra dei rami come avvenuto, ad esempio, a Catania dove si è registrato anche un morto a causa dello schianto improvviso di un esemplare. In tutta Italia sono decine di migliaia gli esemplari colpiti dal micidiale coleottero che si è diffuso a partire dal 2004 quando è stato segnalato per la prima volta a Pistoia a seguito dell’importazione di un esemplare infetto dall’Egitto.
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