«Zia scusami ho un problema urgente, devo pagare subito l'ufficio postale altrimenti rischio una multa e una denuncia, puoi aiutarmi?». L'ennesimo truffatore senza scrupoli si è rivolto più o meno in questo modo a una signora di 82 anni che purtroppo è caduta nella sua trappola.
L'episodio risale a mercoledì mattina ed è stato subito denunciato in Questura a Latina. «Mia madre - racconta la figlia della 82enne - ha ricevuto la telefonata alle 10.50 del mattino da un persona molto preparata sulla nostra famiglia. Conosceva i nomi delle sorelle di mia mamma e ha addirittura imitato la voce del nipote, dicendo in sostanza che aveva bisogno di soldi oppure di oro e gioielli. Ha detto a mia madre di non chiamarlo sul suo vecchio numero perché l'aveva cambiato e, contemporaneamente, un complice ha telefonato al numero fisso per tenere occupata la linea».
I truffatori hanno agito preparando il piano nei minimi dettagli, evidentemente dopo aver raccolto una serie di informazioni sulla famiglia della vittima.
«Signora lei è nostra cliente, non si preoccupi, considereremo questi gioielli come un anticipo, poi le farò avere le ricevute, intanto mi consegni l'oro». L'anziana, ormai in balia dei truffatori senza scrupoli, ha consegnato una parte dei suoi gioielli e l'uomo è andato via rapidamente. Poco dopo è arrivata un'altra telefonata, sempre del finto nipote che chiedeva altri gioielli. Il finto direttore si è ripresentato nella casa (in zona via Zani), restando ancora una volta sulla porta d'ingresso, facendosi consegnare altri monili.
I truffatori alla fine sono fuggiti con 1.400 euro in contanti e gioielli per oltre 20.000 euro di valore: spille, brillanti, rubini e tanti monili di famiglia, ricordi di almeno due generazioni, un enorme danno economico ma anche emotivo. «Siamo amareggiati - spiega la figlia della signora truffata - abbiamo denunciato tutto in Questura, ci hanno fatto vedere delle foto ma non abbiamo riconosciuto nessuno. Pare si tratti di una banda specializzata che arriva da fuori città e colpisce dopo aver studiato attentamente le vittime, non so neppure in che modo. Sapevano tutto, i nomi delle mie zie, addirittura sapevano del prestito di un bracciale, tutto questo è sconvolgente». Sul caso indaga la Squadra Mobile.