Impianti sportivi, storie di città: nomi e ricordi nel mondo del calcio

Lo stadio Francioni di Latina
di Giovanni Del Giaccio e Davide Mancini
3 Minuti di Lettura
Domenica 26 Aprile 2020, 15:30
Raccontano di piccoli eroi, di chi ha costruito lo sport o di chi semplicemente se n'è andato troppo presto. Li sentiamo nelle cronache di provincia, citati a memoria da chi racconta le gesta dei calciatori. Sono gli impianti sportivi, tutti (o quasi) dedicati a chi merita di essere ricordato. Ma chi sono questi personaggi? Perché i campi di calcio  portano il loro nome? Vediamo la situazione a Latina, nella prossima puntata parleremo della provincia. Partiamo dal Domenico Francioni, il più importante del capoluogo. Lo stadio della città e del Latina calcio, nato come Italo Balbo durante il regime fascista, è stato intitolato nel 96, in memoria del dirigente sportivo tra i fondatori della prima squadra di calcio della città, l'As Littoria, nata nel 1935. Francioni si occupò anche dei corsi di formazione degli arbitri, fu presidente del Latina dal 1956 al 1958 e presidente provinciale della Federcalcio. Nell'impianto anche la sala stampa intitolata nel 2012 all'indimenticato collega Francesco Amodio, scomparso nel 99 e la curva nord Ugo Masullo, in memoria di Ughetto, storico tifoso nerazzurro scomparso nel 2015. La curva è, non a caso, quella utilizzata dagli ultras del Latina.

DAL CENTRO AI BORGHI

E gli altri? Il Don Bosco, presso l'oratorio di San Marco, è dedicato al santo fondatore dei salesiani e il Cos praticamente ha sempre avuto lì la sua casa. Bosco,
Per quanto riguarda l'Agora Santa Rita, lo storico impianto di via Galvaligi porta il nome di Lorenzo Giannandrea, giovane calciatore della società di Latina scomparso nel maggio del 2010 a causa di un malore accusato durante una partita. Nello stesso anno la società volle ricordarlo intitolandogli la struttura posizionata nel cuore del capoluogo pontino. A Borgo Grappa fu intitolato nel 1968 il campo a Gianfranco Morgagni, tesserato per la società sportiva, annegato a soli 20 anni nei pressi di Rio Martino. Da circa trent'anni. la denominazione dell'impianto di Borgo Montello è Oscar Zonzin, un omaggio ad un uomo e un tecnico che per diverse stagioni è stato protagonista del club borghigiano. Era il 26 giugno del 1990 quando, alla presenza di Don Natale Mantovani, fu posta la targa presso il campo sportivo di Borgo San Donato in memoria di Bartolomeo Ginnetti, presidente e sostenitore storico del club locale. Il terreno in terra battuta di Borgo Sabotino porta il nome di Giovanni Battista Andriollo, presidente del club borghigiano scomparso nel 79. All'inizio degli anni '80 si decise di assegnare il nome della struttura al dirigente che tanto si prodigò per la crescita del club allora impegnato nel campionato di Prima categoria. Risale invece al 1980 l'intitolazione del campo in erba di Borgo Podgora a Pietro Buongiorno. A Latina Scalo l'impianto polivalente dal 2001 porta il nome di Tiziano Righetti, ragazzo non ancora maggiorenne prematuramente scomparso solo un anno prima in un incidente stradale insieme agli amici Silvia e Roberto Orsini, i quali sono stati ricordati con l'intitolazione del pallone tensostatico inserito all'interno della stessa struttura sportiva. Le strutture dell'ex Fulgorcavi a Borgo Piave sono intitolate allo storico calciatore Piero Di Trapano , prematuramente scomparso nel 2009 in seguito ad una malattia: fu uno dei protagonisti del momento d'oro del Latina Calcio, dal 1983 al 1987.

VITE SPEZZATE

È intitolato a Mario Patriarca - giovane del quartiere morto a 21 anni - l'impianto di Campo Boario. A Marco Radicioli, giovane scomparso mentre si recava a un concerto a Bologna, intitolato il campo in Q4. Sono passati più di cinquanta anni, invece, dalla morte causata da un incidente motociclistico dell'allora diciottenne calciatore del Bainsizza Bruno Parisotto, ma nel borgo c'è ancora traccia del suo vissuto. Negli anni '70, infatti, è stato dedicato a lui il campo dove milita la formazione calcistica impegnata quest'anno per la prima volta nella storia nel campionato di Promozione A Borgo Carso, invece, la denominazione si riferisce a Daniele Casarin, morto in un incidente stradale nel 2008 nei pressi di Borgo Piave. Aveva mosso i primi passi come centravanti nella squadra locale (di cui il padre era dirigente), per poi militare in Prima categoria nel SS. Pietro e Paolo.
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