Il "verbo" del presidente Baioni, lo show surreale prima del clamoroso epilogo

Il "verbo" del presidente Baioni, lo show surreale prima del clamoroso epilogo
di Mirko Macaro
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 16:26

IL PERSONAGGIO

Dal palcoscenico da cui diffondeva il "verbo presidenziale" parlando in terza persona, all'arresto. Sembra ieri: Eugenio Baioni sale sul palco e mette in atto un serrato one man show da capogiro. Prende in prestito il cinema teatro Traiano, si prende gli occhi della platea armato di microfono ad archetto ben saldo in testa, e per oltre due ore parla a ruota libera regalando visioni imprenditoriali e personali perle di saggezza. Progetti e vita che si intersecano tra il serio e il faceto disquisendo di un po' tutto, dall'economia digitale al pallone, passando per il sequestro di alcune delle proprie attività, il turismo, il Vaticano, le domande fondamentali della vita d'ognuno e momenti quasi messianici, conditi da sparate contro la scienza. Una performance dai toni anche surreali, come in un flusso di coscienza, e a tratti inattesa. Di più: davvero stupefacente. È andata in scena pure una cena spettacolo che riprendeva l'Ultima cena.

Era il 30 maggio scorso, e il 52enne regalava a beneficio di una moltitudine di presenti e internauti un evento effervescente, chiamato "Experience Masterclass presidenziale", firmato The President. Un alias che sarà una costante, per una personalità debordante e poliedrica. Imprenditore nel settore balneare e in quello della ristorazione, ma soprattutto un guru che ha fatto la fortuna in campo digitale.

Un visionario di successo intenzionato a condividere, lo ha ribadito pure durante la speciale lezione dal palco del Traiano. Maxischermo, luci della ribalta, un sottofondo di ricercata musica dance. Un'organizzazione impeccabile e un articolato show improvvisato apparso da intrattenitore navigato, in cui non sono mancati passaggi urticanti, o quantomeno particolari, soprattutto col senno di poi. Baioni sembra un po' Steve Jobs, un po' un mental coach, un po' un santone new age. Fisico ben delineato e che non tradisce i suoi 52 anni, abbigliamento casual all'ultima moda, loquacità, pensieri a raffica, idee. Il Presidente è un fiume in piena, affronta argomenti a iosa. «Cazzate e parole», anticipa. Il fulcro sono le infinite possibilità economiche del digitale, o almeno dovrebbe. Baioni parla dei giovani come risorsa, ricordando le possibilità date dal metaverso e rimarcando il proprio status: «Il Presidente è diventato il terzo più grande al mondo in quest'economia digitale». Prospetta un percorso per creare opportunità lavorative nel virtuale, partendo da Terracina. Parla della volontà di mettere a disposizione dei ragazzi una «sacra scuola presidenziale», alternativa a quella tradizionale, che poco s'intende di digitale. Poi fa sapere di avere il dente avvelenato con la burocrazia. Accenna ai vigili andati mesi prima nella sua nuova abitazione; al momentaneo sequestro dei due stabilimenti a suo dire in larga parte un equivoco, un fatto «devastante», per cui si è sentito trattato come un delinquente. Pensieri sparsi. «Il Presidente respira all'inverso». «Il corpo umano è una macchina biologica perfetta, che è in grado di curarsi da sola». «Abbiamo il problema del lavoro, poi abbiamo un mercato globale. Ci magnamo tutto, ve lo posso assicurà». «Inizieremo una crociata economica nella piattaforma virtuale».

Baioni fornisce anche dritte su come non invecchiare: «Esiste la possibilità di attivare un processo rigenerativo dell'individuo». Tende idealmente una mano al sindaco: «Sindaco non te preoccupà, che mò ce sta il Presidente, troviamo una forma di collaborazione e sta città la facciamo volà finalmente». Dalla platea parte un coro a squarciagola, ripetuto: «Un presidente, c'è solo un presidente». Un presidente che, dice si sé il 52enne, «ha elaborato i presupposti impeccabili, perfetti, com'è lui, per spazzà via Whatsapp, Facebook, Instagram, Tik Tok, piattaforme a pagamento come Paypal. Il Presidente mangerà tutto e tutti. E quindi la città di Terracina diventerà l'ombelico del mondo, ve lo assicuro».

Segue la chiamata a raccolta di ingegneri, programmatori, scripter, ma in realtà di chiunque: basta avere volontà di fare, la sottolineatura di Baioni, intenzionato a proporre un «discorso lavorativo innovativo». Tra i temi affrontanti brevemente anche le banche, accusate di tossicità - «Spazzerò via tutte le banche, a partire da quelle di Terracina»; la «contrapposizione essenziale, magica, della vita e della morte»; il corpo umano come recipiente, in cui buttiamo tutto dentro; il turismo; il demanio.

Segue un piccolo break, che anticipa la seconda parte dello show. Partita sottolineando: «Il Presidente non dorme. Mai. Mai. E lo sapete che pensa il Presidente a proposito del sonno? Il sonno appartiene ai morti viventi. È quello che c'ha rovinato». Ed ancora: «Quando si dice "il Presidente non dorme mai, il Presidente riposa, è vero. E si rigenera"». «Però il Presidente in tutta la giornata di oggi, in cui non ha dormito per niente, per niente, si sarà fatto solo 100 grammi di proteine in polvere. Non ho mangiato un cazzo e non c'ho fame. E non mi sembra che sto scarico, no? Potrei fare a cazzotti con chiunque».

In ordine sparso, seguono sferzate contro medici e scienziati in generale, stoccate al Vaticano, qualche cenno al Terracina calcio («Lo porteremo in Serie A, a disputare la Coppa campioni»), ragionamenti sul proibizionismo e sulla fragilità dell'essere umano, sulla sua debolezza, mista a curiosità. Si arriva a parlare della Creazione, di Adamo ed Eva. Finché la masterclass prosegue con la cena spettacolo nel segno dell'Ultima cena: vino e pane sia sul palco, con una tavolata di persone vicine al Presidente, che tra il pubblico. Un momento di condivisione con brindisi, un Baioni in versione danzereccia, la ricerca di un calice, qualche dritta da nutrizionista, un passaggio sul «corpo biologico perfetto», uno sul film Matrix, la sua antipatia per chi avversa le macchine, l'intelligenza artificiale.

La gente va via alla spicciolata, qualcuno dei suoi sodali lo invita con garbo a tagliare corto. Baioni resta sul palco per ultimo, si diverte, di scendere non vuole proprio saperne. Il sipario invisibile sulla masterclass presidenziale si serra mentre il guru riprende a ballare. Un one show man senz'altro d'impatto e pubblicizzato sul web, seguito pochi mesi dopo dall'incidente di percorso rappresentato dai due arresti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA