Minacce alla compagna e botte al poliziotto, arrestato il presidente del Terracina Calcio

Minacce alla compagna e botte al poliziotto, arrestato il presidente del Terracina Calcio
di Mirko Macaro
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Sabato 20 Gennaio 2024, 11:46

TERRACINA

Un noto imprenditore di Terracina è stato arrestato in flagranza di reato con le accuse di lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta del 52enne Eugenio Baioni, molto conosciuto anche per il proprio impegno sportivo, essendo uno dei due presidenti del Terracina calcio. È finito in manette ieri mattina, al termine di momenti davvero concitati. Tutto è partito intorno alle 5.45, quando gli agenti del Commissariato locale si sono recati alla porta di un'abitazione del centro. Era giunta una richiesta di intervento da parte di una donna, che sosteneva di essere stata pesantemente minacciata dal compagno qualche ora prima. «Era andato in escandescenza e quindi lei, temendo per la propria incolumità, si era allontanata dalla loro abitazione e rifugiata in quella del cognato, da dove aveva contattato la polizia», ricostruisce la Questura di Latina.
«Riferiva che il compagno, a seguito di un'assunzione massiccia di sostanze stupefacenti, aveva cominciato a delirare pronunciando frasi senza alcun senso». A quel punto, constando lo stato di agitazione del 52enne, la compagna ha tentato calmarlo. Tutto inutile: «L'uomo, che a dire della donna non dormiva da circa 48 ore, nel suo totale delirio le rivolgeva delle pesantissime minacce anche di morte», riporta la Questura. Temendo che Baioni potesse farle del male, la compagna ha lasciato l'abitazione con la scusa di andare in bagno, rifugiandosi quindi in casa del cognato. Nel frattempo, però, l'imprenditore ora indagato aveva lasciato il suo appartamento recandosi in Commissariato, dove ad un certo punto è stato richiesto pure l'intervento dei carabinieri e del 118. All'interno degli uffici della polizia, spiega la Questura, il 52enne si è infatti mostrato in evidente stato di agitazione, «alternando momenti di lucidità con altri di manifesta aggressività con comportamenti anche autolesionistici», e rifiutandosi di farsi controllare per verificare se avesse con sé armi o oggetti contundenti, come pure di essere visitato dal personale sanitario. Ad un certo punto gli agenti della squadra di polizia giudiziaria hanno cercato di convincere Baioni a farsi rilevare la pressione, una richiesta a cui il 52enne ha acconsentito, salvo poi minacciare ripetutamente il personale del 118 e gli stessi agenti del vicequestore Marco De Bartolis. Uno dei quali colpito lievemente e minacciato: «Pezzo di me**a, ti schiaffo un cazzotto pure se sei immortale mi stai sul ca**o». Non solo: subito dopo, ricostruisce ancora la Questura, con uno scatto repentino l'indagato si è alzato dalla sedia su cui si trovava aggredendo il poliziotto una seconda volta, spingendolo con entrambe le mani sul petto e facendolo urtare con la schiena contro la parete opposta. A quel punto, sebbene a fatica, il 52enne è stato bloccato e tratto in arresto. In attesa della direttissima, in programma oggi, su disposizione del pubblico ministero Dario Monsurrò è stato ristretto in una delle camere di sicurezza del Commissariato.
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