Il Consiglio si è quindi limitato a prendere atto del ritorno del leader della coalizione di maggioranza e a “licenziare” il consigliere Mario Palma che ha quindi abbandonato l’aula. L’ultimo è stato anche uno dei Consigli più accesi degli ultimi tempi e non solo per la delicatezza dei temi affrontati. Programma triennale delle opere pubbliche, iuc, tari, bilancio di previsione, rendiconto dell’esercizio finanziario: maggioranza e opposizione hanno battibeccato a lungo un po’ su tutti i punti ma in almeno due momenti la tensione è salita alle stelle.
Il primo affondo è arrivato dal consigliere di minoranza Alfredo Rossi che non ha potuto fare a meno di sottolineare un grave paradosso quando si è trattato di entrare nel dettaglio delle questioni finanziarie: «Rastrelliamo piccole somme – ha commentato lo stesso - andiamo a vedere se è stata pagata la cento euro e poi spendiamo decine di migliaia di euro per affidare all’avvocato Lanzotti querele inutili contro i giornalisti».
Il dibattito è però veramente degenerato alla fine dell’assemblea dopo l’intervento del consigliere Anna Scalfati: «Sperlonga è ormai la città delle buche, delle gru, dei sequestri e degli espropri irregolari – ha dichiarato– e in Consiglio non si decide nulla, non solo perché programmate le assemblee di prima mattina ed in giorni feriali ma perché è Cusani il vero proprietario della città». L’affermazione, diretta e beffarda, ha mandato su tutte le furie il primo cittadino che, sbraitando, ha lasciato l’aula sancendo, di fatto, la fine dell’ultima pubblica assise del quinquennio. «Queste cose le deve dire al diretto interessato - ha replicato Faiola uscendo - siete sempre bravi con le parole voi giornalisti».
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