Mira, morto il cane eroe: salvò la vita a 8 bambini a Sperlonga

Il labrador bagnino aveva otto anni. Nel 2021 a Sperlonga soccorse 14 persone

Mira, morto il cane eroe: salvò la vita a 8 bambini a Sperlonga
di Raffaella Troili
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Venerdì 5 Aprile 2024, 00:38

Il mare è più solo ora che Mira non c’è più. Il labrador di 8 anni ha passato le sue estati sulle spiagge laziali salvando molte vite.

Era diventata famosa per un eroico salvataggio di 14 persone (tre famiglie con bambini) avvenuto a Sperlonga nel 2021 assieme ad altre unità cinofile, ma anche lo scorso anno a Montalto di Castro assieme al suo padrone Luigi Vezzoso era intervenuta due volte, portando a riva in due episodi diversi una donna anziana e una studentessa straniera di 22 anni in Erasmus, «erano in un punto molto pericoloso, la Guardia costiera ci aveva detto di presidiarlo».

Il cane bagnino è morta per un tumore gastrico, si è spenta velocemente. Un dolore grande per la famiglia e per quanti l’hanno vista all’opera e apprezzato il suo coraggio. L’episodio più famoso quello del 2021, quando insieme a Eros e Mya era stata protagonista di uno spettacolare salvataggio di 14 persone, di cui 8 bambini, sulle spiagge di Sperlonga.

Tre famiglie che erano a bordo di gommoni e materassini erano state trascinate dalla corrente al largo poi spinte contro gli scogli: i tre cani eroi riuscirono a portare tutti in salvo, tra gli applausi e l’emozione. Mira da tempo era malata, ma allo stesso tempo amava il mare fortemente come tutti i cani come lei. La Sics scuola di cani salvataggio ha voluto ricordare il cane eroe con un saluto sui social, dove si sono aggiunti molti messaggi dedicati a Mira. 

IL RICORO DEL PADRONE
«Non era solo un cane di salvataggio - ricorda il padrone, Luigi, 40 anni, esperto in sicurezza informatica - era il cane di famiglia. Quando è arrivata mio figlio aveva 3 anni, mia figlia 12. E’ cresciuta con loro. Sì ha prestato servizio per un’associazione ma era un cane come gli altri, ci sconvolgono la vita, ci rubano le ciabatte, in casa non sono i bagnini-robot affidabili che appaiono». Mancherà Mira, ai colleghi di lavoro e a chi è vissuto al suo fianco notte e giorno. «Poi se ne vanno in punta di piedi, e si sente tanto l’assenza.

L’essenza del labrador del resto è quella, invadenti, tenaci, vogliono il contatto fisico...». Luigi si rincuora ripensando «a tutte le cose belle che abbiamo fatto insieme, stavo guardando le foto...». Era peggiorata nelle ultime settimane, gli è stato a fianco fino alla fine. «Ha passato tutte le estati in spiaggia, ha portato scompiglio in casa e in famiglia, questo affievolisce il dolore. Anche nel suo primo anno di servizio assieme a Eros effettuò un’operazione di salvataggio a Ostia, ne abbiamo fatti tanti di recuperi, la star era lei. Dopo il salvataggio di Sperlonga, sui social una mamma che era in acqua e che non voleva lasciare il materassino dove era attaccata la figlia, la ringraziò pubblicamente, ci aveva letteralmente trascinati a riva».


I SALVATAGGI
Spiega Roberto Gasbarri, responsabile area centro meridionale della Scuola Italiana Cani Salvataggio, composta da circa 350 unità cinofile (cane/padrone) dislocate sulle spiagge libere di tutta Italia: «Mira apparteneva alla sezione Lazio, ha operato un po’ ovunque, nell’attività di protezione civile, anche se si ricorda l’intervento più eclatante e straordinario, quello avvenuto a Sperlonga con tre famiglie completamente in difficoltà, spinte dalla corrente contro gli scogli. Mira assieme agli altri due labrador trasportarono tutti a riva. La sua morte è una grande perdita per l’associazione e per la famiglia. Questi cani, tutti gli animali domestici, sono come figli, curati esattamente come loro. Prestano opera volontaria durante la stagione balneare, sono coccolati durante il resto dell’anno sul divano di casa». Parliamo di labrador, golden retriever, terranova. «Hanno l’acqua nel dna, per questo da sempre sono impegnati in attività di protezione civile. Per loro vedere il mare, nuotare, passare la giornata sulla spiaggia è la gioia più bella che possa capitare. Il tipo di vita che desiderano. Un messaggio importante. Lo fanno per passione, sono bravissimi e istintivi». Stanchi ma al settimo cielo, così salvano vite umane.

 

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