Giuseppe Tucci, il vigile del fuoco «ucciso da un buttafuori» dopo una rissa a Rimini, l'ultima foto del padre prima di morire: «Hai incontrato il diavolo»

Giuseppe Tucci, il vigile del fuoco «ucciso da un buttafuori» dopo una rissa a Rimini, l'ultima foto del padre prima di morire: «Hai incontrato il diavolo»
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Lunedì 19 Giugno 2023, 10:52

Una foto mentre bacia il figlio, al suo capezzale nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Infermi di Rimini dove si trovava in coma e sarebbe morto dopo un giorno e mezzo di agonia. L'ha postata su Facebook Claudio Tucci, padre di Giuseppe, 34enne ucciso dopo una colluttazione con un buttafuori fuori dal Frontemare, noto locale da ballo della riviera. Per la squadra mobile e la Procura riminese Klajdi Mjeshtri, 28enne albanese, deve rispondere di omicidio e si trova in carcere pe quanto avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsa. Claudio Tucci, vigile del fuoco come il figlio, ha ricordato così Giuseppe: «Ciao Peppe stamattina alle 7.18 è una settimana che è squillato il cellulare di papà, con tanta professionalità e delicatezza una dottoressa ci invitava a recarci a Rimini il resto oramai è cronaca...».

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«Niente e nessuno - aggiunge - ci potrà mai consolare, ma l'unica spiegazione che ci vogliamo dare per realizzare la tragedia è che tu hai incontrato un diavolo nella notte di sabato a e tanti angeli ti aspettavano per essere salvati e continueranno il percorso terreno grazie a te !un abbraccio forte mamma e papà», aggiunge accompagnando il post con una foto di lui e la moglie al capezzale del giovane.

La famiglia di Tucci, come spiega il Resto del Carlino che ha pubblicato l'immagine, ha autorizzato l'espianto degli organi del 34enne, che così può contribuire a salvare altre vite. Nel pomeriggio a Foggia si celebrano i funerali. 

Il buttafuori arrestato aveva precedenti

Il Gip Ceccarelli, su richiesta del sostituto procuratore Davide Ercolani, lunedì pomeriggio successivamente alla dichiarazione di avvenuto decesso di Tucci, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario a carico di Mjeshtri che definisce «soggetto altamente pericoloso», con un procedimento di polizia alle spalle per un fatto analogo in un locale dove «faceva il buttafuori nonostante non avesse il tesserino». Il giudice definisce Mjeshtri una persona senza capacità di autocontrollo che la sera del pestaggio di Tucci agì con «strenua crudeltà».

Cosa è successo

Durante l'interrogatorio il buttafuori ha fornito la sua versione dei fatti raccontando al giudice di aver colpito Tucci non 50 volte come ipotizzato da Squadra Mobile e Procura, ma tre volte al capo e un paio al tronco. Secondo quanto sostenuto da Mjeshtri inoltre il pompiere lo aveva fortemente provocato infastidendo la fidanzata e poi con minacce ed insulti. Dopo i fatti, inoltre, ha raccontato di non essere scappato ma di essere rimasto sul posto ad attende il 118 e di essere andato in Ospedale ad accertarsi delle condizioni di Tucci. Circostanze queste che non convincono il Gip che ha respinto l'istanza della difesa dei domiciliari. Secondo il giudice al momento non vi sono evidenze tali da ritenere che la «volontà di uccidere fosse nulla», così come non è sostenibile il tentativo dell'indagato di «rifugiarsi dietro ad una reazione legittima». La difesa di Mjeshtri, l'avvocato Maione ha annunciato il ricorso al Tribunale della Libertà.

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