Il prete lo sgrida perché corre troppo forte a Pesaro, lui scende dall'auto e lo prende a schiaffi per strada

Lo sfogo del parroco aggredito, Don Stefano Maltempi: "I veri problemi sono l'educazione della gente"

Il prete lo sgrida perché corre troppo forte, lui scende dall'auto e lo prende a schiaffi per strada
di Jacopo Zuccari
4 Minuti di Lettura
Martedì 20 Giugno 2023, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 14:00

SAN COSTANZO Il parroco rimprovera l’automobilista che sfreccia in centro tra la gente un po’ troppo su giri con l’acceleratore, e per tutta risposta quest’ultimo insegue il sacerdote, gli mette le mani addosso, lo schiaffeggia e se ne va. Succede a San Costanzo, in provincia di Pesaro Urbino. Lungi dal porgergli l’altra guancia don Stefano Maltempi a distanza di giorni ancora non si capacita, in un’altalena di sensazioni che vanno dallo stupore, all’amarezza fino alla rabbia. «Mi ha messo le mani in faccia, assurdo e incredibile. Ma qui i veri problemi sono l’educazione della gente», si sfoga don Stefano, non ancora pacificato per l’episodio accaduto venerdì sera nel centro di San Costanzo.

Cos’è accaduto

Il religioso - parroco di San Costanzo e Cerasa, 74 anni il prossimo 30 settembre - aveva appena terminato un incontro e stazionava fuori dalla chiesa lungo il centralissimo corso Matteotti con la gente che ancora si intratteneva in chiacchiere.

All’improvviso è sopraggiunta un’auto a velocità sostenuta, decisamente troppo e don “Memo”, come i parrocchiani affettuosamente lo chiamano, ha rimproverato l’uomo alla guida: «Vai piano, c’è gente». Una sgridata a voce alta, un monito che appare ancora più stringente anche alla luce della tragedia di Casal Palocco, alle porte di Roma, costata la vita a un bimbo di 5 anni per la Lamborghini fuori controllo dei giovani youtuber. Ma quel rimbrotto udito da molti, e anche dallo stesso conducente, ha innescato la reazione aggressiva di quest’ultimo che, lungi dal chiedere scusa o rallentare, ha fermato di colpo l’auto e dopo essere sceso è tornato indietro raggiungendo il sacerdote sull’uscio della casa parrocchiale.

Roma, non vuole pagare il conto dal panettiere a Fidene: rissa furiosa in strada, finiscono in ospedale

Per gli amici don Memo: «Situazione assurda»

Quello che è successo poi lo racconta lo stesso don “Memo”: «Mi ha messo le mani in faccia e mi ha colpito. Lo ribadisco: una situazione del tutto assurda». L’automobilista ha letteralmente inseguito il parroco fin sotto casa e gli ha dato uno schiaffo per poi andarsene come se nulla fosse. «Avevo semplicemente invitato quell’uomo ad andare piano – ricorda don Maltempi – Avevamo appena terminato una riunione in parrocchia. Invece di rallentare, questo qua si è fermato e mentre tornavo verso la porta mi ha colpito in faccia. E’ ora che si prendano provvedimenti, qui nel corso non si può più girare a piedi in tranquillità. Auto e moto circolano tutte ben oltre i limiti. Il corso di San Costanzo sembra diventato una pista d’atterraggio». Lo schiaffo non ha provocato serie conseguenze fisiche al sacerdote che nel fine settimana ha detto regolarmente messa ma chi lo conosce bene dice di averlo visto «proprio imbufalito».

Roma, rissa tra clochard sul bus in via Nazionale: «Dammi da mangiare». E lo accoltella in strada

La solidarietà

Nel frattempo don Stefano ha incassato la solidarietà di tutta San Costanzo: «Gli schiaffi al parroco no, si è superato il limite». E c’è chi racconta di essere stato vittima di recente di un episodio analogo. Don “Memo” , punto di riferimento per l’intera comunità, è molto amato: un prete di strada sempre in mezzo alla gente, a guidare per mano le famiglie e i giovani nelle tante iniziative che la parrocchia organizza con le associazioni. Sull’episodio indaga la polizia locale, che attraverso la videosorveglianza cercherà di risalire alla targa dei veicolo e al conducente. Nel centro il limite di velocità è fissato a 30 km orari e di sera vige il divieto di transito dopo le 21 ma molti – soprattutto non residenti di San Costanzo – “tagliano” per il corso procedendo verso Fano. «Ma il corso Matteotti non può diventare la tangenziale di San Costanzo – chiosa don Stefano – ci sono limiti e divieti che invece nessuno rispetta. Se continuano così metto un banchetto di traverso sulla strada».

© RIPRODUZIONE RISERVATA