Pozzuoli, tende in strada dopo il terremoto: carcere evacuato, edifici e famiglie sgomberate (e c'è chi cambia regione). Cosa è successo

La rabbia e la paura di centinaia di cittadini, che dopo le centosessanta scosse hanno lasciato le abitazioni

Campi Flegrei, notte di rabbia e paura. Tende e brandine in strada a Pozzuoli, trentasei famiglie sgomberate
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Martedì 21 Maggio 2024, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 15:21

Prima la paura, poi la rabbia e l'indignazione. Quella di ieri per i cittadini di Pozzuoli e dintorni è stata una notte di emozioni contrastanti, intervallata dalle centosessanta scosse di terremoto che si sono alternate dalle 19.51 alle 0.31. Una notte di caos, di fughe e tanta preoccupazione, che nemmeno la Protezione civile è riuscita a gestire del tutto. Nonostante le tendopoli allestite nella zona del porto e in quella di lungomare Pertini, sono stati in molti infatti a decidere di partire e scappare, lasciando la regione per sicurezza.

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Cittadini in strada

È stata una notte in strada per tantissimi cittadini di Pozzuoli.

Moltissimi hanno trovato riparo a bordo di auto posteggiate lontane dagli edifici, oppure nelle due piccole tendopoli allestite dalla Protezione civile rapidamente nella zona del porto e in quella di lungomare Pertini. Poco sonno comunque per tutti: c'è stato chi ha trascorso il tempo giocando a carte, chi ha passato le ore facendo footing o chi è stato per l'intera notte con la radio accesa in attesa di avere notizie. All'alba, e a causa di un repentino abbassamento della temperatura, in tanti sfidando la paura hanno deciso di far rientro a casa. 

 

L'allarmismo 

A non mancare, come sempre, l'allarmismo. Giovanni, sua sorella, l'amica Caterina con due cagnolini e il cognato hanno dormito tutti in auto. E c'è una cosa che li ha colpiti: «L'allarmismo della gente ieri è stato il vero pericolo». «Sia chiaro - racconta Giovanni - qui tutti abbiamo paura del terremoto. Noi per primi vivendo in una zona interna di Pozzuoli abbiamo deciso di trascorrere la notte in auto. Ma quello che abbiamo visto ieri, è accaduto davvero poche volte». Giovanni racconta che dopo la forte scossa, la più forte degli ultimi quarant'anni, la gente «è letteralmente impazzita». «Quando c'è stata la scossa successiva a quella fortissima la gente ha dato letteralmente i numeri - continua Giovanni - ha iniziato a correre in strada e, cosa pericolosa, si è messa alla guida dell'auto cercando di fuggire in tutti modi. Così si è creato il caos. E così si potevano creare situazioni di serio pericolo». C'è un altro punto che i ragazzi sottolineano. «La gente è poco informata. Non sa cosa fare, non sa dove andare, non sa dove sono i punti di fuga - continua Giovanni - ieri siamo riusciti a sapere soltanto la magnitudo della scossa, la profondità e nient'altro. Nessuno è venuto ad informarci in strada, anche sui social poche sono state le informazioni. È così che si crea il panico tra la gente».

«Tutti si sono messi in auto, si sono create file incredibili, la gente ha iniziato a litigare per passare - racconta un altro cittadino - e tutto questo è un fattore ad altissimo rischio». La rabbia, stamattina, è determinata soprattutto dal fatto che la gente, da troppo tempo, si sente poco informata. «Ma lei le ha viste alcune vie di fuga? - raccontano - sono dei cantieri. Come è possibile che in una zona come questa i lavori non avvengono in tempi ristrettissimi? Come è possibile che le vie di fuga siano bloccate da lavoro in corso. Se fosse successo di mattina, se fosse successo con le scuole aperte, il caos avrebbe raggiunto livelli inenarrabili e allora sì che si sarebbe rischiato il morto, per il panico, per la reazione della gente, prima ancora che per il terremoto». 

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La fuga dalla Campania

C'è anchi chi ha deciso di andarsene, di lascere la regione. Margherita vive a Pozzuoli da 47 anni. Qui, nel cuore dei campi Flegrei, è nata ma ora, per la prima volta, sta seriamente pensando di andarsene. La notte scorsa lei, il marito, la bimba di sei anni e i suoceri di 90 e 84 anni, esasperati dalla paura, si sono messi in auto e sono andati addirittura a Formia. «Io non ho mai visto niente del genere - dice Margherita ancora in lacrime - la terra non smetteva di tremare. E come se qualcosa da sotto la facesse scoppiare. Eravamo tutti qui sul lungomare, cittadini esasperati, ragazzi arrabbiati che hanno anche buttato a terra delle transenne. Nessuno che ci diceva nulla e così abbiamo deciso di scappare in auto». E così, km dopo km, sono arrivati a Formia. «Gli alberghi erano tutti chiusi - racconta il marito Luigi - qualcuno, per una notte, ci ha chiesto 200 euro. E così abbiamo deciso di dormire in un'area di servizio. Oggi siamo tornati, solo per prendere alcune cose a casa ma lì non ci vogliamo restare». Luigi e Margherita stanno valutando «per la prima volta nella vita» di lasciare Pozzuoli. «Noi conosciamo bene il fenomeno del bradisismo ma la scorsa notte non è stato questo, è stato un vero e proprio terremoto e noi non ce la facciamo più, non si può vivere così, non si può vivere sempre avendo paura di morire», dice Luigi. Poi, sul lungomare di Pozzuoli, inizia a camminare e mostra una strada: «La vede questa strada, è un cantiere ma in realtà dovrebbe essere una via di fuga: come possiamo ancora vivere qui?». 

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Edifici sgomberati e famiglie evacuate

Sono state allestite nella notte cinque aree di attesa a Pozzuoli e un'area di accoglienza al Palatrincone di Monterusciello, dove hanno dormito 80 persone». Lo rende noto sui social l'unità di crisi terremoto ai Campi Flegrei. «Aree di attesa sono state allestite anche a Bacoli. I sopralluoghi hanno portato finora allo sgombero di 13 edifici e all'evacuazione di 39 famiglie. L'attività dei tecnici prosegue con l'arrivo di ulteriori squadre messe a disposizione da Vigili del Fuoco e ordini professionali», si sottolinea. 

Le parole di De Luca

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A Pozzuoli ieri notte è arrivato anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il governatore, accompagnato dal direttore della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, e dal direttore generale della Protezione civile della Campania, Italo Giulivo, prima ha preso parte a una riunione operativa alla quale ha partecipato anche il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, e poi ha incontrato alcuni cittadini al porto che chiedevano rassicurazioni: «Sono qui per tranquillizzarvi. Si sta facendo tutto quello che si deve fare in questi casi. Non dovete avere paura». Tra le priorità la sistemazione dei residenti di due case per anziani giudicate molto vicine alla Solfatara. 

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Evacuato anche il carcere

Ha preso il via a Pozzuoli il trasferimento delle 140 detenute presenti nel carcere femminile di Pozzuoli. Un provvedimento - come spiegato dal prefetto di Napoli Michele di Bari e dal provveditore delle carceri della Campania, Lucia Castellano - che si è reso necessario per motivi precauzionali. Le scosse di ieri sera, infatti, hanno provocato lievi danni alla struttura sulla cui entità si rendono necessari accertamenti. Le carcerate saranno dislocate in altre strutture campane. L'idea è quella - una volta terminate le verifiche - di farle rientrare quanto prima. Al trasferimento delle detenute si sta provvedendo mediante alcuni bus.

L'appello dei residenti

«Vogliamo sapere chi ci aiuta. Vogliamo recuperare farmaci e vestiti, siamo senza casa». I residenti di uno degli edifici sgomberati in via Carlo Pisacane a Pozzuoli stanno presidiando all'esterno del palazzo, che da ieri sera i vigili del fuoco hanno ritenuto non agibile a causa delle nuove scosse di terremoto legate al bradisismo. La più forte è stata di magnitudo 4,4. In via Oberdan, una signora racconta i danni subiti: intonaco caduto in camera da letto. «Non voglio lasciare la mia casa, non so dove andare. Ieri sera sono scesa in strada. Nel palazzo siamo rimaste io e un'altra signora». Altro edificio sgomberato in via Giacinto Diano, dove calcinacci sono caduti da secondo piano.

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Verso chiusura scuole anche domani

Quasi sicuramente resteranno chiuse anche domani le scuole di Pozzuoli e non è escluso uno stop anche per i prossimi giorni. Da quanto si apprende, le verifiche sono in corso e in alcuni istituti sarebbero stati riscontrati dei danni. La decisione definitiva sarà presa nelle prossime ore in virtù dei sopralluoghi degli esperti che si stanno mettendo in atto in queste ore. 

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