Tragedia ad Arzachena, in provincia di Sassari. Dopo anni di maltrattamenti da parte dei genitori e della zia, un ragazzo di 16 anni si è tolto la vita. Matteo - questo il suo nome - viveva da tempo con la "zia buona", come la chiamava lui, a cui era stato affidato dopo la revoca della potestà genitoriale e la condanna dei genitori e di una parente. I funerali si sono celebrati oggi alle 16 nella chiesa di San Pantaleo. La salma è stata tumulata nel cimitero di San Giovanni.
I maltrattamenti
Segregato per lungo tempo nella sua cameretta dai genitori, nel giugno del 2019 il ragazzo, che all'epoca aveva 11 anni, chiese aiuto ai carabinieri con un cellulare senza sim.
La condanna
Zia e genitori, ora in carcere, avevano ammesso le proprie responsabilità sostenendo la tesi che le punizioni fossero necessarie per la corretta educazione del bambino. Nel giugno 2020, scrive "La Nuova Sardegna", il tribunale li aveva condannati a otto anni di reclusione (con rito abbreviato), ritenendoli responsabili tutti e tre nella stessa misura di quelle violenze. Condanna confermata in appello e diventata definitiva col pronunciamento della Cassazione.