Germani e Cervi, un duo live
nel teatro di Alvito
ora diventa un album

Germani e Cervi, un duo live nel teatro di Alvito ora diventa un album
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Lunedì 17 Giugno 2019, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 15:20

Un album musicale nato quasi per caso. Il palco, per l’occasione, è stato quello del suggestivo teatro di Alvito, ricco di storia e di fascino. È lì che i suoni del contrabbassista Dario Germani e del chitarrista Roberto Cervi, il primo di Arce e il secondo della Val di Comino, hanno preso forma, fondendosi in modo naturale, come una magica alchimia. Le mura del palazzo ducale dei Gallio, in particolare quella che un tempo era la “Sala del trono”, hanno conservato un’ottima acustica. Ecco perché i due musicisti hanno deciso di incidere su cd il loro live. Era il 23 dicembre scorso quando hanno interagito e condiviso le note attraverso l’improvvisazione e l’interplay. Una prima volta anche per la sala teatrale, che ora ha al suo attivo la prima registrazione ufficiale.
Un album di dieci pezzi in cui gli echi della chitarra sono sorretti dall’impalcatura armonica e ritmica del contrabbasso. Ciascun brano ha per titolo il nome di una città o di un paese: ad esempio Sora, per solo basso, Alvito, Picinisco, per sola chitarra, Tivoli o Calcata nel Viterbese. I due artisti, però, hanno anche dedicato le loro melodie a centri d’oltreoceano, come New Orleans, New York, Niagara Falls e Toronto in Canada.

«La formazione del duo, per certi versi, è un’esperienza ancor più rischiosa del solo. Si tratta di una formula basata profondamente sull’interazione tra i musicisti e sulla condivisione degli spazi. Tanto che il rischio è quello di assistere a una performance in cui uno dei due protagonisti prevale sull’altro, in cui il monologo s’impone sul dialogo - ha spiegato il contrabbassista Dario Germani -. Il duo ti porta a vivere un’esperienza di tipo teatrale perché si tratta di mettere in scena un dialogo in cui occorre anche vestire i panni dell’altro. Suonare in due significa costruire una relazione profonda con il collega e occorre sempre essere pronti a scambiarsi i ruoli. Si ha, quindi, l’opportunità di entrare nell’universo espressivo del partner, ascoltarlo, e condividere con lui un dialogo».
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