Riccardo De Palo
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di Riccardo De Palo

"The Outsider", l'orrore di Stephen King ora si nutre di fake news

"The Outsider", l'orrore di Stephen King ora si nutre di fake news
di Riccardo De Palo
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 16:02
Di fake news si può anche morire, come sperimenta sulla propria pelle Terry Maitland, coach di una squadra giovanile di baseball e stimato padre di famiglia di Flint City. Un ragazzo, Frank Peterson, è stato ucciso in modo orrendo e tutti gli indizi conducono proprio a lui. Il detective Ralph Anderson decide di farlo arrestare in maniera plateale, davanti alle sue figlie e a migliaia di spettatori, mentre è in corso una partita. Ma c'è un problema: Maitland era fuori città, e ha un alibi a prova di bomba.

Le prime pagine di "The Outsider", il nuovo romanzo di Stephen King, da martedì 23 ottobre in libreria, sono puro legal thriller: il caso viene sviscerato da ogni punto di vista. I testimoni sostengono di avere incontrato il sospettato vicino a dove è stato scoperto il cadavere di Frank, orrendamente mutilato; il medico legale rafforza l'impianto dell'accusa; e si accumulano decine di prove incontrovertibili: il dna e le impronte del killer sul luogo del delitto.
Non si può essere in due luoghi diversi contemporaneamente: L'insegnante di inglese ed ex cittadino modello Maitland si trovava effettivamente lontano, a Cap City, all'incontro con un famoso autore di gialli. Non solo: spunta un video che lo prova. Ma la macchina dell'odio si è ormai messa in moto; è ormai inarrestabile.
Il romanzo si può leggere come metafora del linciaggio via Internet; e di come sia facile manipolare l'opinione pubblica attraverso notizie apparentemente verosimili, ma che fanno acqua da tutte le parti. King, acerrimo nemico di Trump (che ha bloccato il suo account Twitter), evoca per dispetto il capo della Casa Bianca proprio in prossimità di eventi disturbanti, e fonda il suo romanzo (ancora in classifica in America a venti settimane dalla sua pubblicazione) su una concezione di Male che si nutre dell'odio (seminato ad arte) delle masse.

Dopo la prima parte (la più riuscita), "The Outsider" sfocia in una caccia all'uomo dalle venature horror e soprannaturali (meno credibile per definizione). È lo stesso autore a ricordare certi debiti letterari, da Edgar Allan Poe a Maupassant, dedicati al tema del doppio (ma ci sarebbe anche La cosa di Carpenter). «Se metti da parte le metafore, cosa rimane? L'inesplicabile», dice Jennie, la moglie del detective Anderson. Qualcuno ha inquinato le prove, e poi distrutto un'intera famiglia (anzi, più d'una); ma chi è davvero il colpevole? Risulta più difficile credere che qualcuno sia capace di concepire delitti simili, oppure affidarsi a una pista inspiegabile? Basterebbe, in fondo, riuscire ad aprire gli occhi: «La realtà è come una patina di ghiaccio sottile, ma quasi tutta la gente ci pattina sopra tranquillamente e il ghiaccio si rompe solo alla fine». 
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