Parla l'autore di Teddy, l'horror piaciuto a Stephen King: «Nei disegni gli indizi per risolvere il mistero»

Parla l'autore di Teddy, l'horror piaciuto a Stephen King: «Nei disegni gli indizi per risolvere il mistero»
di Riccardo De Palo
4 Minuti di Lettura
Lunedì 31 Ottobre 2022, 12:03


Esistono i comuni libri illustrati e poi c'è Teddy, in cui i disegni costituiscono degli indizi da decifrare per risolvere un mistero. Il romanzo horror molto innovativo dello scrittore americano Jason Rekulak - perfetto per essere letto d'un fiato la notte di Halloween - è in corso di pubblicazione in 25 Paesi e sta avendo un grande successo anche in Italia, dove è costantemente in classifica da due mesi. «In America - dice lo scrittore in collegamento da Philadelphia - il libro sta vendendo molto bene, devo tutto ai social network. I lettori lo stanno promuovendo molto, le immagini sono perfette per essere condivise».


L'appoggio di Stephen King


«Unico nel suo genere. L'ho adorato», ha detto Stephen King di questo romanzo, che in sostanza è la storia di una bambinaia con un passato di tossicodipendenze che viene assunta da una famiglia di alto livello sociale. I disegni che la babysitter ritrova in casa serviranno a svelare più di un mistero, e a riabilitare la sua stessa vita. «Leggo i libri di Stephen King da quando avevo dodici anni - dice Rekulak - e quindi avere il suo sostegno è stato davvero incredibile. Ma lo sa com'e andata? È stato come mandare un messaggio in bottiglia: conoscevo qualcuno che conosceva qualcun altro che poteva arrivare a lui, così ho inviato a un indirizzo una copia del libro, sperando che lui lo leggesse. Secondo me, alla fine è stato attirato dalle illustrazioni».

 


L'idea è rimasta la stessa sin dal principio: «Volevo creare un mystery, un giallo, in cui le illustrazioni fossero organiche alla storia, e non avessero soltanto funzione decorativa». Rekulak - che è al suo secondo romanzo - ammette di amare «le storie di paura», ma non quelle più splatter. Non ha ancora visto Smile - ultimo horror di grande successo nei cinema - ma dice che «è basato su un'ottima idea, e non è costato niente».
Teddy è stato acquistato per produrre un film che andrà su Netflix, ed è attualmente in fase di sviluppo. «Io - dice l'autore - ho adattato la sceneggiatura. Ma devono ancora scegliere il regista, e di conseguenza gli attori. Qualcosa dello script potrebbe cambiare».

Un personaggio forte femminile

Rekulak non ha avuto problemi nello scrivere il suo romanzo dal punto di vista della protagonista femminile: «Ho conosciuto molte ragazze come lei». Ma la diciannovenne Mallory Quinn non è che l'ultimo personaggio di una lunga serie di storie di successo: una outsider che trova il riscatto quasi inaspettatamente, come La ragazza del treno di Paula Hawkins. «Non pensavo tanto a lei - risponde Rekulak - quanto piuttosto a Il giro di vite di Henry James in cui c'è questa nanny che si occupa di due bambini, e poi intervengono elementi soprannaturali.

La casa è stregata, ma nessuno le crede. Volevo farne una versione più moderna, e anche mettere in primo piano uno scontro di classe». Perché? «Forse perché io stesso vengo dalla classe operaia, mio padre lavorava nei cantieri e mio fratello lavora in un carcere, io invece ho avuto un lavoro vero, nell'editoria indipendente. Lo scontro tra questi livelli sociali mi ha sempre interessato, perché fa parte della vita. Della mia vita».


Prima di iniziare a scrivere, nei mesi peggiori del lockdown, Rekulak contattò due illustratori, Will Staehle e Doogie Horner: «Abbiamo provato con diverse idee, finché non abbiamo pensato ai disegni di un bambino, e poi tutto è venuto da sé. Sapevamo dall'inizio che avremmo scritto un giallo basato su due misteri principali: da dove provengono e che cosa significano questi disegni».


Rekulak ha cambiato alcuni nomi, ma si è ispirato a luoghi reali, non lontani da casa sua. «Sono diventato detective come Mallory, per cercare di decifrare i disegni. E quando ho cominciato a scrivere, ho eliminato le descrizioni dal testo, per far vedere direttamente le illustrazioni. Volevo che i lettori arrivassero direttamente alle conclusioni, come avrebbe fatto la protagonista. Volevo fare una sorta di documentario, di storia in presa diretta».

L'autore ha lavorato a molti libri illustrati come editor per Quirk Books (quirk in inglese sta per strano, bizzarro), e questo lo ha «molto ispirato». Dopo il primo bestseller, sta già «scrivendo un altro thriller», ma è ancora presto per parlarne. «Mi piacerebbe ripetere il successo di Teddy ma non posso ripetere la stessa formula». Una cosa è certa: la copertina italiana, nella edizione di Giunti, è «la migliore», persino rispetto a quella americana.
Ma che cosa è la paura per Jason Rekulak? Cosa teme uno scrittore horror? «Non dovrei dirlo, ma la verità è che mi fanno paura i telefoni cellulari - risponde - per il loro potere di indurre dipendenza. Spesso mi domando, quanto tempo passeranno online i miei due figli?»
 

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