@squerit-ita
No, non lo abbiamo visto il Villaggio Olimpico di Rio. È troppo lontano nel tempo - 2016? Beato chi c’ha un occhio, come si dice dalle nostre parti - e nello spazio, anche se il Brasile mica è male. E poi, il Villaggio Olimpico ce l’abbiamo qui. È abitato da un popolo molto particolare, i villaggianti. Sta in una posizione strategica. E’ un esempio di comunità urbana che altri pezzi di città invidiano e vorrebbero giustamente scimmiottare. Quindi, è giusto che oggi il Villaggio e i villaggianti si festeggino con una piazza in piazza, una piazzata in Piazza Grecia, ombelico di questo micro-mondo antico e modernissimo, ibrido e puro. La festa di quartiere è un’usanza che a Roma va ripristinata e i villaggianti sono all’avanguardia. Ambrogio Sparagna, con la sua orchestra di organetti, fino a notte farà ballare tutti: giovani e anziani, il più vecchietto dei villaggianti, che ha 94 anni, e i più piccini che magari non camminano ma già possono danzare. Ed evviva la pizzica, la tammuriata, la tarantella. Una festa così si faceva negli Anni ’60, a Villaggio Olimpico appena nato. Ora, rieccola. Come riassunto e rappresentazione di un cocktail culturale in cui i villaggianti si mescolano con i nuovi arrivati, e il glamour dei nuovi si mischia con il pop degli indigeni della prima ora, trendy e verace a braccetto. L’Associazione Villaggio Olimpico 1960 ha avuto questa bella idea di pizza più piazza: tutti attovagliati appassionatamente tra vecchi ricordi - con tanto di foto di Cassius Clay quando stava qui - e nuovi progetti per il Villaggio che oramai è meglio del Village.