De Rossi e Aquilani, gemelli diversi
cresciuti insieme, domani amici contro

De Rossi e Aquilani, gemelli diversi cresciuti insieme, domani amici contro
di Stefano Carina
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Venerdì 6 Dicembre 2013, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 07:36
Giocare con la Roma, l’Olimpico, un gol al derby, essere convocati in Nazionale e perch no, anche indossare un giorno la fascia di capitano. Con questi sogni De Rossi e Aquilani, all’epoca due ragazzini di 12 e 11 anni, varcano il cancello del Fulvio Bernardini. E’ il 1995: non si conoscono ma per 14 anni (eccezion fatta per la parentesi-Triestina di Alberto) giocheranno uno al fianco dell’altro. Sembra l’inizio di una storia scontata e a lieto fine: i due romani, cresciuti insieme nelle giovanili giallorosse, destinati a diventare i perni del centrocampo di una squadra a trazione sentimentale. E invece nel 2009 la favola finisce. Aquilani è ceduto al Liverpool e i due si rivedranno sporadicamente solamente in nazionale.

NEMICI MAI

Domani si incroceranno di nuovo: non indossando la maglia azzurra ma da avversari. Daniele abbozzerà un sorriso, Aquilani chissà. Ogni volta che affronta l’amico e la Roma, infatti, è sfigurato dalla tensione. Da quel 2009 sono passati oramai cinque anni ma per lui è come fosse sempre la prima volta. Da avversario ha sfidato i giallorossi sette volte: tre vittorie (due con il Milan e una con la Juventus), un pareggio e tre sconfitte (tutte rimediate con la maglia della Fiorentina). A dir la verità non ha mai disputato grandi partite, se si esclude quella del 29 ottobre del 2011 quando fu fondamentale con due assist a Ibrahimovic nel successo rossonero per 3-2 all’Olimpico. Il ruolino di marcia di De Rossi contro i viola è più netto: 11 vittorie, 4 pareggi e appena 3 sconfitte (con due reti: la prima il 5 novembre del 2006, la seconda il 20 settembre del 2009 e in entrambi i casi la Roma vinse 3-1). Nonostante sia un déjà vu, per gli eterni romantici, quelli che sognano una Roma formato Atletico Bilbao, domani farà ancora un certo effetto vederli uno contro l’altro. Sono sempre loro, quelli che s’improvvisano cantanti nella ‘Roma che conosco’ insieme a Totti, quelli che si abbracciano a San Siro dopo il gol nella Supercoppa vittoriosa del 2007, quelli che si prendono a schiaffi in testa dopo aver segnato nell’era Spalletti. Una volta compagni inseparabili, oggi avversari.

KEVIN DI CORSA

Se Aquilani arriva alla sfida riposato (squalificato nel turno precedente), De Rossi continua a convivere con un problema all’alluce del piede che non lo escluderà comunque dall’undici titolare. Al suo fianco, è pronto Strootman: «Affrontiamo la Fiorentina, una squadra con un forte attacco che gioca un ottimo calcio, tra i migliori in Italia. Non vediamo l’ora di riprendere a correre». A godersi la gara ci sarà anche Pallotta, arrivato nella capitale (tra ieri e oggi cenerà separatamente con Garcia e Sabatini): «Sono qui solamente per assistere alla partita. Incontrerò il sindaco ma per prendere un caffè e conoscerci. Problemi con Unicredit? Non è successo nulla. Investitori cinesi? Non ho idea di cosa stiate parlando».



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