Voleva suicidarsi: «Così l'ho convinto a non farlo». Parla il carabiniere che nell'ultimo mese ha salvato due persone

Donato Stanco, in forza alla stazione di Vico nel Lazio qualche settima aveva prestato soccorso ad un uomo sentitosi male durante la messa

Il carabiniere Donato Stanco
di Andrea Tagliaferri
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Novembre 2023, 07:18

Donato Stanco, è il carabiniere che domenica scorsa ha salvato un sessantenne che aveva annunciato via messaggio ai propri familiari l'intenzione di suicidarsi. Il vice brigadiere, comandante interinale della stazione di Vico, tuttavia, non si definisce un eroe. «Per noi militari- racconta- l'istinto di aiutare il prossimo è scolpito nel dna e, soprattutto, è un dovere che ci viene insegnato fin da inizio carriera. Nel mio caso, tra l'altro, c'è anche un lato caratteriale che da sempre mi spinge a tenere gli occhi aperti su tutto ciò che mi circonda e l'istinto, spesso, mi ha aiutato a prevenire problemi alle persone».

L'ultimo episodio, appunto, è quello che ha portato nella mattinata di domenica a salvare un uomo in difficoltà per problemi personali che aveva fatto perdere le proprie tracce con l'intenzione, dichiarata, di mettere fine a tutto, convinto che in questo modo avrebbe aiutato i suoi cari. Ed è proprio su questo punto che, invece, hanno puntato il vice brigadiere Stanco e i suoi uomini. «Quando la centrale operativa ci ha segnalato che il Gps dell'uomo lo dava nella zona di Collepardo- racconta- ci siamo subito attivati prima nel borgo, poi nella zona di Civita. È lì che abbiamo notato la macchina che stava parcheggiando a poca distanza dalla Certosa di Trisulti. Con la scusa di un normale controllo lo abbiamo avvicinato e c'è voluto poco affinché confessasse le sue intenzioni. Abbiamo parlato a lungo con lui- continua - cercando di fargli capire quanto preziosa sia la vita, anche quando le cose vanno male ma, soprattutto, quanto dolore avrebbe provocato ai suoi cari. È così che si è calmato, ci ha ringraziati ed ha accettato il nostro aiuto». Nel frattempo che i militari parlavano con il sessantenne, infatti, è stato allertato il 118 che, in pochi minuti, è giunto sul posto constatando le buone condizioni fisiche dell'uomo ma anche lo stato di fragilità psicologica, proponendogli un aiuto professionale, che ha accettato di buon grado.

IL PRECEDENTE A FERENTINO

Il vice brigadiere Stanco, tra l'altro, non è nuovo a situazioni simili, come a settembre quando, pur se libero dal servizio, ha salvato un altro sessantenne che aveva avuto un malore improvviso durante una funzione religiosa a Ferentino. In quel caso l'istinto ha portato il carabiniere ad accorgersi che qualcosa non andava per il verso giusto e a salvare l'uomo da una rovinosa caduta da un muro alto vari metri, afferrandolo per il bavero. Ma non solo. Una volta a terra, il sessantenne non respirava ed il militare ha cominciato anche il massaggio cardiopolmonare fino a rianimarlo. «La preparazione che l'Arma ci dà aiuta moltissimo- racconta - come il corso di aggiornamento Blsd che avevo appena fatto durante il servizio, che è uno dei tanti strumenti che ci vengono offerti per essere pronti ad ogni evenienza. Devo ringraziare diverse persone - conclude- a partire da mio padre che per 35 anni è stato un valido poliziotto e un esempio per me; il comandante della compagnia di alatri, il capitano Leonardo Rosano, che ci supporta nel nostro lavoro e ci motiva, così come i colleghi della stazione che sono dei validissimi collaboratori. Questi risultati, infatti, non si raggiungono mai da soli».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA