Violenza sessuale per mesi sulla figlia minorenne, operaio finisce nei guai

L'inferno per Laura (il nome è di fantasia) inizia nell'aprile del 2022, poi la forza di denunciare

Violenza sessuale per mesi sulla figlia minorenne, operaio finisce nei guai
di Marina Mingarelli
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 19:29

Operaio metalmeccanico di 41 finisce sul registro degli indagati con un'accusa pesantissima: di aver violentato la figlia ancora minorenne. Nei giorni scorsi c'è stata la chiusura delle indagini e il contestualmente all'avviso di garanzia. A puntare l'indice sull'operaio proprio la figlia che all'epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 18 anni. L'inferno per Laura (il nome è di fantasia) inizia nell'aprile del 2022, quando il padre biologico, avrebbe approfittato del fatto che la moglie faceva i turni e che quindi molto spesso di notte era assente per lavoro, con la scusa di abbracciarla, le metteva le mani sotto i vestiti e la palpeggiava nelle zone intime. Non si sarebbe fermato nemmeno davanti ai pianti disperati della figlia che lo implorava di lasciarla stare. Anzi quelle lacrime lo avrebbero indispettito fino all'insulto e all'accusa di essere una donna di facili costumi. Via via che passava il tempo il genitore pretendeva dalla figlia prestazioni sessuali che potessero soddisfare le sue insane voglie.

LE CONTESTAZIONI

Una volta sempre approfittando dell'assenza della moglie avrebbe costretto la minorenne a consumare un rapporto orale. Laura aveva paura di quell'uomo. Aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere se fosse venuto fuori quel rapporto incestuoso con il padre. Tra l'altro più volte l'avrebbe minacciata di morte se si fosse permessa di raccontare quello che accadeva tra le mura domestiche quando la madre era via per lavoro. In più di una occasione dopo averle stretto le mani al collo aveva violentato la figlia costringendola a subire anche rapporti contro natura. E quando la violentava pretendeva anche che Laura assumesse bevande alcoliche. In questo modo, diceva sarebbe stata più accondiscendente. Ma c'è di più: avrebbe detto alla giovane che nel caso fosse rimasta incinta avrebbe dovuto dire che il figlio era del fidanzato, un ragazzo che Laura aveva cominciato a frequentare prima che sprofondasse in questo incubo senza fine. Ma colui che poi avrebbe dato alla minorenne la forza di denunciare era stato proprio quel giovane. La minorenne che non riusciva più a tenere dentro quel terribile segreto, per lungo tempo è stata combattuta. Ma quella per lei non era più vita. Ormai la sua casa la vedeva come una prigione. Non appena la madre usciva di casa per andare al lavoro, Laura si sentiva rabbrividire. Sapeva che da lì a poco il padre avrebbe aperto la porta della sua stanza pretendendo di consumare rapporti sessuali. Adesso l'avvocato di fiducia avrà venti giorni di tempo per presentare le sue memorie difensive
 

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