Frosinone, tir e bus sulle strade urbane. Protestano i residenti di Valle Fioretta: «Noi prigionieri in casa»

L'assessore Rotondi: "Sappiano che esiste il problema ma al momento non c'è un'alternativa"

Frosinone, tir e bus sulle strade urbane. Protestano i residenti di Valle Fioretta: «Noi prigionieri in casa»
di Gianpaolo Russo
4 Minuti di Lettura
Giovedì 23 Novembre 2023, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 08:38

Tir in città? Ora scoppia la polemica. Dopo le richieste pervenute dai presidenti della commissione Ambiente e Sanità, rispettivamente Anselmo Pizzutelli e Teresa Petricca, ora anche i cittadini chiedono percorsi alternativi per evitare il transito dei mezzi pesanti sulle arterie del capoluogo. Oltre al caso di corso Volsci (il tratto urbano della Monti Lepini) ieri si è sollevata la protesta anche di alcuni residenti di via Valle Fioretta, la strada che da corso Volsci arriva sino a via Selvotta da cui inizia parte della zona industriale. In questa zona abitano centinaia di famiglie costrette a convivere con pericoli, rumore e smog quotidiani.

«Oramai siamo prigionieri in casa riferisce Carla Mollicone, residente in via Madonne della Rose, una traversa di via Valle Fioretta -.

Quando eravamo bambine uscivamo per strada a giocare, oggi la strada è diventata trafficatissima con i mezzi pesanti ed anche i bus Cotral diretti verso il deposito. La strada è stretta, priva di marciapiedi ed uscire a piedi significa rischiare di essere travolti. Non possiamo più uscire di casa se non con la nostra auto.

L'arteria inoltre, a causa del passaggio continuo dei mezzi pesanti, è piena di buche ed avvallamenti ed in passato alcuni ciclisti sono stati travolti dai mezzi in transito. Quando passano due tir in direzione opposta, il traffico si blocca. Le case che sono a ridosso della strada tremano al passaggio di questi grossi mezzi pesanti. Senza poi considerare i gas di scarico e l'inquinamento. Per questo chiediamo al Comune di trovare percorsi alternativi».

Qui la soluzione ci sarebbe: creare la prevista strada che dal casello autostradale arriva diretta a via Selvotta. Un'opera inserita nell'ambito della conversione a centro commerciale dell'ex Permaflex. Ma in questo caso sono i privati a doverla realizzare e non si conoscono i tempi. Una problematica simile riguarda anche la Monti Lepini nel tratto urbano di Frosinone, quello che va dal casello autostradale sino a Madonna della Neve. Da più parti arrivano solleciti a trovare soluzioni alternative per liberare questa strada dalla presenza di mezzi pesanti che inquinano e rallentano la circolazione.

L'ASSESSORE

Ma sul tema arriva una frenata da parte dell'amministrazione. «Siamo consapevoli che si debba trovare una soluzione - spiega l'assessore a Traffico e Mobilità, Maria Rosaria Rotondi -  e insieme alla polizia locale la stiamo cercando. Il problema è di natura infrastrutturale. Dove facciamo transitare questi mezzi? Non ci sono strade alternative. L'ipotesi di far transitare i mezzi su via Selvotta non va bene in quanto c'è la strettoia del sottopasso autostradale che non consente il passaggio dei grandi mezzi pesanti. Stesso discorso per un'eventuale deviazione sull'asse attrezzato e su via della Rotonda (ex zona interporto)».

C'è chi chiede che i mezzi pesanti diretti nell'area industriale di Frosinone transitino per il casello di Ferentino percorrendo l'asse attrezzato e le sue strade adiacenti. Un giro molto più lungo che potrebbe andare bene per i camion provenienti dal nord della provincia ma non per quelli che arrivano dal sud. I camion, ad esempio, che provengono dalla Casilina sud prima di arrivare a Frosinone svoltano sulla variante (via Saragat) ma poi sono costretti a percorrere via Gaeta nuova e quindi immettersi in via Palestrina alle spalle della stazione, con tutto il caos facilmente immaginabile.

Cosa fare allora? «A Frosinone conclude l'assessore Rotondi - manca un anello viario intorno alla città ma in attesa di realizzarlo faremo uno studio di fattibilità che stiamo affidando alla società Leganet (consulente in tema di viabilità) e una conferenza dei servizi con la compartecipazione di diversi enti che operano sul territorio. Obiettivo verificare se ci sono altre strade percorribili. Ma vietare la Monti Lepini ai mezzi pesanti non è realizzabile nell'immediato».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA