Stellantis, cig e turno unico Natale amaro per gli operai di Cassino Plant

Stellantis, cig e turno unico Natale amaro per gli operai di Cassino Plant
di Alberto Simone
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 08:36

AUTOMOTIVE

Cassa integrazione sotto l'albero: ultimi due giorni di lavoro, oggi e domani, per gli operai dello stabilimento Fca Cassino Plant. La notizia, che circolava già da alcune settimane fuori e dentro la fabbrica, è stata ufficializzata ieri mattina dalla dirigenza aziendale: da venerdì 1° dicembre il sito pedemontano chiuderà i cancelli e gli operai torneranno sulle linee nel 2024. Una lunga pausa, di oltre 40 giorni, che non si registrava da tempo e che preannuncia come sarà difficile l'anno che verrà. E non è tutto: da giovedì 11 gennaio quando riapriranno i cancelli, si lavorerà su un unico turno. Significa cioè una riduzione del 50%: non più dieci turni settimanali, ma cinque, al massimo sei (probabile che la fabbrica resti aperta anche il sabato mattina).
Eppure solo pochi giorni fa è giunta la notizia dell'assegnazione di due nuovi modelli elettrici per Cassino. Come si spiega questa difficoltà? C'è una correlazione, a ben vedere. Cassino è stato confermato come sito nel quale produrre vetture premium di alta gamma e dunque produrrà due veicoli elettrici a marchio Alfa. Ma prima che le vetture possano andare sulle linee, occorrono tra i 12 e i 18 mesi: questo significa che, nella migliore delle ipotesi, la produzione a pieno regime con i nuovi modelli ci sarà nel primo semestre del 2025.

IL TREND

Il 2024 sarà l'anno di transizione verso l'elettrico e le vetture attualmente in produzione - Giulia, Stelvio e Grecale - inevitabilmente non "tirano" più essendo sulle linee ormai già da alcuni anni. Il 31 marzo terminano anche gli ammortizzatori sociali e ci sarà bisogno di una proroga. La dirigenza aziendale ha visto al ribasso le previsioni per il 2024 prevedendo di produrre non più di 40.000 vetture, ecco perché con molta probabilità per alcuni mesi si lavorerà su un unico turno. I sindacati hanno illustrato la situazione agli operai nel corso di un'assemblea che si è svolta in fabbrica ieri pomeriggio dopo l'annuncio giunto dalla dirigenza aziendale. Nel dettaglio, queste le novità: l'ultimo giorno lavorativo sarà giovedì 30 novembre mentre l'avviamento delle linee ci sarà l'8 gennaio e la produzione riprenderà l'11 Gennaio. Gli addetti ai reparti di lastratura e verniciatura terminano già oggi il 2023, lavorativamente parlando. Si continuerà a lavorare solo al reparto presse, che si fermeranno dalle ore 6 del giorno 23 dicembre al 7 gennaio (la produzione riprenderà alle ore 6 dell'8 Gennaio), e in fabbrica fino al 22 dicembre andrà anche il personale collegato a Panda e Tonale (i modelli in produzione a Pomigliano). Il reparto plastica, collegata al montaggio, terminerà domani le produzioni.

LE RICHIESTE

I lavoratori in assemblea hanno chiesto che si venga incontro anche alle loro esigenze e quindi di fare il turno unico una volta di mattina e una volta il pomeriggio, ma non il sabato lavorativo. Su questa richiesta si esprimerà ufficialmente la dirigenza aziendale che in mattinata alle 12 incontrerà le sigle sindacali. A dicembre, poi, del caso Stellantis si occuperanno anche la Regione e il Governo: il 1° dicembre è stato convocato il Consiglio regionale richiesto da tutte le opposizioni e a seguire, mercoledì 6, al Ministero dello Sviluppo Economico ci sarà il confronto tra Stellantis e le sigle sindacali.
Intanto, sempre per quel che riguarda Stellantis, nei giorni scorsi si è verificato anche un furto ai danni di un operaio.
Il colpo è stato messo a segno nel parcheggio davanti ai cancelli del sito cassinate. Malintenzionati hanno preso di mira una Jeep Renegade ed hanno smontato i fari anteriori e posteriori, oltre ad alcuni loghi. Alla fine del turno, il malcapitato operaio che aveva parcheggiato l'auto dinanzi il piazzale dello stabilimento, non ha potuto far altro che avvisare le forze dell'ordine. Ad agevolare i malintenzionati anche il fatto che il personale di Fca security è ridotto sempre più all'osso ragion per cui non si riesce a garantire la sorveglianza h24.
Alberto Simone
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