In otto, la settimana scorsa, sono rimasti coinvolti in un'operazione antidroga dei carabinieri di Pontecorvo, ora per sei di loro è scattata la sospensione del reddito di cittadinanza. Il provvedimento - previsto dalla normativa che disciplina il contributo di solidarietà alle persone indigenti - è stato richiesto dalla procura della repubblica di Cassino, nella persona del sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi che ha coordinato le indagini dei carabinieri del nucleo operativo di Pontecorvo.
Nel corso delle indagini, andate avanti per oltre un anno, gli investigatori oltre a mettere le mani su un presunto giro di spaccio gestito da una famiglia di Pontecorvo, hanno anche accertato, per sei delle otto persone coinvolte è destinatarie di misure cautelari, la titolarità del reddito di cittadinanza.
L'indagine, com'era stato spiegato la settimana scorsa dai carabinieri, è partita due anni fa dalle segnalazione di alcuni cittadini infastiditi dal via vai di persone nei pressi dell'abitazione della famiglia coinvolta. Ben presto i carabinieri agli ordini del capitano Bartolo Taglietti e del tenente Giovanni Fava, hanno ricostruito la presunta rete dello spaccio a conduzione familiare tra Pontecorvo e Piedimonte San Germano che vede coinvolti mogli e mariti; sorelle e fratelli; madre, figli, generi e nuore. I servizi di osservazione e pedinamento hanno portato a scoprire la filiera della droga: dall'approvvigionamento che avveniva nel napoletano fino alla vendita al dettaglio.
«C'era chi si occupava di approvvigionarsi, sia dall'hinterland napoletano sia da soggetti extracomunitari, di sostanza stupefacente di vario tipo per poi immetterla, dopo averla confezionata, sia sul territorio pontecorvese sia su quello del Cassinate» hanno spiegano dal comando provinciale.