della Banda Sinfonica Città di Sora. I ladri si sono portati via non soltanto alcuni strumenti musicali ed oggetti in uso alla prestigiosa realtà musicale nata nel 1846 ma soprattutto la cassa storica, il simbolo della banda ed immortalata anche nelle fotografie in bianco e nero di inizio secolo scorso.
A darne notizia è il direttivo stesso in una nota in cui si rivolgono agli autori del furto quantomeno affinché restituiscano quello che per la città di Sora è un vero e proprio cimelio, un oggetto da custodire con cura e che porta con sé tutta la storia, le tradizioni e tanti bellissimi ricordi legati per l’appunto alla banda. È il quarto furto che viene commesso nella sede, ubicata nel quartiere di San Rocco, a fianco alla palestra della scuola elementare.
LA RICOSTRUZIONE
Secondo quanto si evince da un primo sopralluogo effettuato dal direttivo stesso, i ladri sarebbero entrati da una porta laterale, probabilmente forzandola con degli attrezzi.
L’APPELLO
«Forse, anzi siamo certi che a costoro non importa nulla del danno arrecato. Vi preghiamo di restituirci almeno la Gran Cassa Storica che per noi, a parte l’affetto, è di importanza assoluta». È il grosso tamburo con il nome della banda, un oggetto talmente antico e rappresentativo che è difficile rassegnarsi all’idea che non sia più nella sede. Non può essere rivenduto, utilizzato e per questo i componenti della banda fanno fatica anche a dare un senso al gesto: «Ci domandiamo che cosa possano farne e perché abbiano rubato la cassa storica. Restituitecela, non gettatela via: per noi musicisti rappresenta tutto ciò che siamo stati e che siamo». Davvero quanto accaduto ha suscitato profondo clamore nella città dove la realtà bandistica è amata da sempre, ha accompagnato la gran parte dei momenti e delle manifestazioni più importanti e lo fa ancora oggi donando lustro alle iniziative cittadine e rappresentando nel migliore dei modi la cultura musicale della città di Sora. Davvero un gesto ignobile.